Le autostrade della luna di Edda Valsecchi, recensione di Daniela Domenici

Come sono le autostrade della luna? “Le autostrade della luna/non hanno caselli/che
inghiottono banconote/né pozzanghere fosforescenti/ai baci notturni dei fari./
le autostrade della luna/hanno biancori di cipria/e impalpabili pallori di
spettri/e da stamani/un passeggero in più”: Bruno, il compagno di vita dell’autrice,
Edda Valsecchi, venutole a mancare troppo presto, a cui tutta la silloge è
dedicata, uno straordinario inno all’amore diviso in tre capitoli intitolati “Le
autostrade della Luna”, “Un ippocampo e due occhi di Luna” e “Nigri Lapilli”
pubblicata dalla Diamond editrice di Latina con la prefazione di Francesco Pomponio.

Edda Valsecchi, leggiamo nelle poche note biografiche che la riguardano, è diplomata
in ragioneria ma ai numeri ha preferito la poesia e questa è la sua prima opera
pubblicata, vive in provincia di Lecco “in piena atmosfera manzoniana” e ci
auguriamo che a questa sua opera prima ne seguano presto altre perché ci ha
stregate, affascinate con le sue liriche intrise d’amore per Bruno, di dolore
per la sua mancanza; vorremmo inserirle tutte qui ma è meglio che le assaporiate
con i vostri occhi anche perché la casa editrice ha avuto l’idea di utilizzare un
particolare modo di impaginarle, perfetto secondo il nostro modesto parere.

Una tra le tante ve la vogliamo regalare per farvi apprezzare la bravura di questa
poetessa…Ho vissuto/le tue carezze senza mani/i tuoi baci senza labbra/le tue
parole senza voce/i tuoi silenzi/prolungati e dolci…ho galleggiato/in spirali
di fuoco/sono stata tua/negli amplessi dell’anima/mentre spaccava il cielo/nell’incendio
indolore/del tramonto/un fulgore selvaggio/di lame di fuoco.

E per concludere un’altra dolorosa lirica di Edda: “abitai i giardini/dell’eterno/quando
mi credetti/padrona del tuo cuore/ora vivo/nella grotta di ogni
giorno/abbracciata/a stalagmiti di ricordi/crocifissa a stalattiti di
rimpianti.”