“La pelle” di Lady P
Un filo di luce
a intrappolare le ciglia
un profilo accennato al
mio fianco
a inventare un mattino
straripante di stelle
Un sorriso che esplode
da accecare la luce
dell’alba
e sorprende i miei sensi appannati
di una notte fatata
Di questa notte
Di questo incanto
Di questo miracolo
tanto sognato quanto
ancora irreale
La pelle avvolta dalla
pelle
dalla tua
e non da quellla intessuta dai sogni
velluto di seta la pelle
la mia
a dipingere nuovi colori
sui drappeggi morbidi
di ricordi rivissuti ogni
notte
e riapparsi
in una luna avvampata
di una notte qualunque
e la pelle
la nostra
che ricalca contorni
strappati
colorando il ritorno
di nuove carezze profonde
di brividi atavici e nuovi
fantasie ripercorse a
ritroso
Quel tenero fiore
dischiuso
rigonfio di calda rugiada
ibernata e risorta
nel giorno del grande
disgelo.
Immersi in un mare di lava
di miele e languori negati
sapore di sesso e canditi
da sgranocchiare al
mattino
profumo di palpiti nuovi
sorseggiato
trangugiato dai sensi
noi due
vulcani inattivi
di un’era remota
esplosi riesplosi dal gelo
a inondare la terra
frastuono di umori
scroscianti
a incrociare gli sguardi
le voglie
e i profumi
…e la pelle
in un’unica pelle
Meritati momenti di due anime che prima di quella notte facevano l’amore DI CARTA , ora finalmente la pelle si riveste di pelle, l’amore si vede, si tocca, si vive.
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splendido commento a una splendida poesia, Ale 🙂
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