Suoni, di Lady P
È un suono sordo all’inizio
Quasi appena percepito
A poco a poco
Si inerpica
Velocemente lentissimo
risale la corrente del sangue
su una scala di brividi lievi
rimbombare di cellule
che si svegliano
in uno strano tam tam
e ridondanza di echi
nelle viscere
gli occhi immersi in un sorriso
che si allarga
consapevole artiglio
di uno sguardo compreso
da un guizzo nel fondo degli occhi
mille formiche
che si aggrappano alla pelle
stormi di lucciole che infuocano il cervello
come nuvole in un’alba tropicale
che si addensano rapaci
in un vento caldo e denso
che mi avvolge
come la resina un tronco
Sembra arrivare dal centro del mondo
Tanto mi risucchia il respiro
Mutazione di odori
E sapori
Profumo acre del mio stesso olfatto
Spalancato dal tuo
..e sale
in ascesa costante
sale
inesorabile
lento
potente
invadente
affilato come uno stiletto
a bucarti i pensieri
ed il sesso
di milioni di aghi
inzuppati in veleni soavi
senso di vuoto
e di sensi
trasparenza del mondo
e tutto a scomparire
a dissolversi
tutto
quello che non è carne
quello che non è sangue
quello che non è pelle
rimane solo
una sfera di vetro cangiante
che dissolve i contorni
e ci fa rotolare
in un limbo
di euforica attesa
di un incontro di umori
miscelati bevuti ingoiati
di crescente languore
da svenire di lampi e di pelle
di pensieri fuggiti
di carezze avvampate
di fusione di membra
di cristalli soffiati
e tamburi impazziti
di un erotico
etereo
silenzio