Solfeggi, di Lady P
Lontanissimi
i frastuoni della vita
Di qualsivoglia vita
Butto sul piatto
brandelli di risa
sguardi e parole
e qualche silenzio
che urla
Tu rilanci di brividi
al buio
abilità sopraffina
nel volermi volere
volando basso
a sfiorare i miei fianchi
di sciroppo di datteri
Arraffi il piatto
vorace
predatore sinuoso
di allusioni velate
o anche no
Aforismi in crescendo
e mani immerse
in respiri immobili
e velocissimi
Consistenza irrisolta
di pelle fragile
che trema e vacilla
di aria
talmente densa
da inciderla
Quasi un subdolo gioco
svelato
tasti bianchi e neri
tastiera insolita e tesa
sotto le mani
arpeggianti
Nessuna nota
che stride
nessun giocatore
che bara
..solo stralci
di membra
possedute di vita
e un solfeggio di sensi
ripiegato su se’.
quadro e non quandro, mannaggia alla fretta che non mi fa mai rileggere
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Ale 🙂
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Che siano solfeggi o che siano pennellate, la musica è bella e il quandro è fantastico
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