“Agli scugnizzi delle quattro giornate di Napoli”, commovente ricordo-dedica di Adele Libero

Non sorridevi,  col fucile in mano,

gli occhi brillanti d’odio e pur di rabbia

calzoni rotti e ricuciti invano.

anima pronta a guerra nella sabbia.

Eri  Gennaro, dodici anni appena,

qualcuno grande ti aveva arruolato,

la tua città, piena di lutti e pena

dovevi liberar col solo fiato.

E  giovinezza a volte è incosciente,

le tue gambe correvano veloci:

al  Vomero, alla Pigna o a  Materdei,

stanando quei tedeschi, i più feroci.

Per quattro giorni su e giù correndo ,

per quattro giorni sotto un capitano,

la testa in su, i proiettili schivando ,

ansimando con i compagni tuoi, piano.

Ma il coraggio a volte non basta,

proprio l’ultimo giorno, andasti giù,

allora ti fermasti,  un colpo in testa,

un colpo secco e già non c’eri più.

Così quando giunser gli americani,

non ricevesti  gomme o caramelle,

in braccio ai tuoi amici, i partigiani,

con occhi vuoti acciuffavi  stelle.

Quanti ragazzi, scugnizzi ancor bambini,

un esercito di cento Masaniello,

riscattando  tutti i napoletani

furono eroi per un futuro bello!

Medaglia d’oro al valor militare (alla città di Napoli)

«Con   superbo slancio patriottico sapeva ritrovare, in mezzo al lutto ed alle   rovine, la forza per cacciare dal suolo partenopeo le soldatesche germaniche   sfidandone la feroce disumana rappresaglia. Impegnata un’impari lotta col   secolare nemico offriva alla Patria, nelle “Quattro Giornate” di   fine settembre 1943, numerosi eletti figli. Col suo glorioso esempio additava   a tutti gli Italiani, la via verso la libertà, la giustizia, la salvezza   della Patria»
— Napoli, 27 – 30 settembre 1943

Medaglie d’oro al valor militare (alla memoria)

  • Gennaro Capuozzo, detto Gennarino, (12 anni) Filippo      Illuminato (13 anni)  Pasquale      Formisano (17 anni)  Mario      Menechini (18 anni)