Viareggio e il Toscana Pride 2012

Viareggio, indiscussa capitale italiana del carnevale, ieri ha saputo accogliere nel migliore del modi il Toscana Pride 2012, compito non facile che ha assolto con molta correttezza  e grande calore.

Il valore aggiunto del Gay Pride toscano celebrato ieri è stata la numerosa partecipazione di sindaci, vice sindaci e assessori di vari Comuni della Toscana che hanno portato il sostegno delle loro città e loro personale a questa manifestazione, ci hanno messo la faccia, come ha detto Vladimir Luxuria a conclusione dell’evento perché un conto è dire a parole di essere solidali con le richieste del mondo lgbtq un altro è esserci, camminare tutti insieme dietro lo striscione senza distinzione di sigle, partiti, appartenenze, per chiedere che i diritti di alcuni siano uguali ai diritti di tutti, che non ci siano più cittadini di serie B sulla scia di presidenti come Obama e Hollande, ancora dal discorso di Luxuria.

Prima di raccontarvi la sfilata mi sembra giusto elencare quali Comuni erano ieri rappresentati al Pride, elenco in ordine alfabetico quelli che ho potuto annotare io chiedendo scusa, in anticipo, a coloro che non ho potuto riconoscere: Calenzano, Camaiore, Campi Bisenzio, Capraia e Limite, Gavorrano, Pietrasanta, Pisa, Livorno e San Giuliano Terme, oltre che la Provincia di Firenze e, naturalmente, la Regione Toscana.

Il corteo era aperto, com’è d’obbligo, dai gonfaloni e dai rappresentanti delle varie istituzioni da me citate e poi, subito dietro, tre camion, trasformati in carri coloratissimi, sui quali si ballava e cantava, dietro ai quali hanno sfilato persone singole e gruppi, tra i tanti che ho visto Consultorio Transgenere, Ireos, Agedo Toscana, Genitori Rainbow, Arcigay, Arcilesbica e due gruppi musicali di percussionisti formidabili e colorati.

Lungo il percorso due ali di folla, uno spettacolo nello spettacolo sia per la correttezza nel comportamento che per il calore dimostrato. All’arrivo in piazza Puccini dalla terrazza del Principe di Piemonte è sceso giù, a salutare la sfilata, un enorme striscione con i colori dell’arcobaleno, quelli del mondo lgbtq.

Poi uno dei camion è diventato il palcoscenico per i discorsi conclusivi ma, soprattutto, per la celebrazioni simbolica, da parte dell’assessora regionale Cristina Scaletti, del matrimonio di alcune coppie gay sulla base degli articoli 3, 29 e 30 della nostra Costituzione. E’ stato un momento pieno di gioia e commozione sia per le coppie che per l’assessora che indossava, al posto della rituale fascia tricolore, un foulard con i colori dell’arcobaleno.

Ha voluto portare il suo saluto anche il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini e Paolo Patanè, presidente di Arcigay.