Lettera aperta di un uomo ombra a Papa Francesco
Caro Papa Francesco,
scusa il tu ma mi trovo meglio.
Io sono ateo, ma la tua elezione, non so perché, mi ha entusiasmato e mi sei piaciuto subito.
In questi giorni nei giornali ho letto tante cose su di te.
E, Francesco, il marito della figlia adottiva del mio cuore, mi ha scritto:
– Il nuovo Papa in più occasioni sè schierato dalla parte dei poveri in modi chiari e non equivoci. Quandera Cardinale rispondeva a tutti, personalmente. Sembra proprio il tipo che non rispetta i protocolli. Sono sicuro che se gli scriverai ti risponderà. E se lo inviterai, ti verrà a trovare. Non potrà rimanere indifferente allergastolo ostativo. La semplicità e la profondità nel suo parlare a braccio ha la forza di chi si schiera. È ormai noto che il suo essere ispirato da S. Francesco (Santo che fu pure carcerato). Da cardinale andava a trovare i detenuti nei carceri del suo paese.
Papa Francesco, scusa se non mi sono ancora presentato, lo faccio subito, mi chiamo Carmelo, sono nato colpevole.
Poi, però, ci ho messo del mio a diventarlo.
Sono un uomo ombra, così si chiamano fra loro gli ergastolani condannati alla Pena di Morte Viva, come chiamiamo la condanna allergastolo ostativo, che ti mura vivo senza la compassione di ucciderti.
Là, fuori, nel mondo dei vivi, aldilà del muro di cinta, ho una compagna, due figli e due nipotini che senza nessuna speranza mi stanno aspettando da ventidue anni.
Papa Francesco, prega Dio per noi di farci morire affinché la nostra sofferenza abbia finalmente una fine.
Lo so, non lo puoi fare perché è peccato, ma lui non è cattivo come gli umani e capirà che per molti uomini ombra è molto meglio morire che vivere.
Papa Francesco, il dolore di un uomo ombra, che per legge non tornerà mai libero, è come lacqua di una fonte: non si arresta mai.
E molti di noi hanno perso persino il desiderio di pensare, altri anche di vivere una non-vita.
Siamo stanchi che per noi non ci sia nessuna compassione, né speranza, forse neppure più nessun Dio.
Per noi non cè più niente, cè solo sofferenza.
Papa Francesco, con l’ergastolo la vita e la morte si confondono, perché gli uomini ombra non appartengono più a questo mondo, sono come fantasmi, non sono né morti, né vivi.
Vieni a trovarci, siamo nella sezione AS1, Reparto 7, Lato A e sappi che su 31 detenuti siamo in 25 ergastolani che ininterrottamente hanno scontato decenni e decenni di carcere.
Io non credo ai miracoli, per gli uomini ombra non ce ne sono, ma quello stupido del mio cuore ci spera che tu venga.
Se pensi però di venirci a trovare, sbrigati e fallo prima del 16 settembre perché dopo quella data rischi di non trovarci più perché inizieremo uno sciopero della fame ad oltranza per chiedere con la nostra vita labolizione in Italia della Pena di Morte Viva.
Papa Francesco, hai chiesto di pregare per te, ma io non so pregare, ti posso mandare solo un sorriso fra le sbarre.
Carmelo Musumeci
Carcere di Padova aprile 2013
Parole che non lasciano indifferenti. Le condanne senza fine sono tremende, non c’è che cercare di spendere la vita impegnando la mente, con la lettura, con la scrittura, con la speranza di rivedere i propri cari, anche se tra le sbarre, di restare in contatto con loro, cercando di immaginare le loro vite “fuori”. Forse solo il sapere che “fuori” c’è chi ci ama e ci aspetta, con testardaggine e amore, ci può far continuare a respirare.
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Caro Carmelo ,spero che queste mie parole tu riesca prima o poi a leggerle , mi chiamo Fabiola Rinaldi e ho 31 anni vivo nella meravigliosa Sicilia precisamente a Messina , leggendo la tua lettera inviata al Santo Padre sono riuscita a capire che in questo momento in te c’è molta sofferenza , neanche io credo in dio ,bensì in me stessa perché da 4 anni ho deciso di intraprendere il cammino della buddità , scusami se sono cosi confidenziale ma non posso starmene zitta quando conosco il metodo per alleviare la tua sofferenza , parecchia gente leggendo questa tua lettera ti scriverà parole di coraggio o dispiacere tutta roba che a te non serve, non ti serve essere compatito ,non haI bisogno di sentirti dire poverino che pena , ma bensì hai bisogno di gente che ti grida non arrenderti, non credere che sia tutto finito , perché in realtà nulla è finito , tu sei un Budda magari il tu corpo in quest’esistenza sta soffrendo , ma la tua anima NO , NO la tua anima , sei libero, puoi correre con la mente ,non lasciarti abbattere dagli stati d’animo che ti circondano, ma punta dritto alla tua forza mentale , io sono certa anzi sicura che nella prossima vita tu sarai un grande , farai cosi grandi , tutto l’amore che in questa vita non puoi dare a gli altri ma che puoi dare a te stesso lo donerai nella prossima , un budda non Soffre , non si lascia abbatte ,e nei momenti più bui lasciati fare compagnia da questa frase :Nam Myo HO renghe Kyo , ripetila incessantemente e vedrai che troverai ristoro,spero che le mie parole ti tengano compagnia nei momenti di estremo abbattimento , sappi che ogni giorno nelle mie preghiere un pensiero di forza , di coraggio , di gioia , di luce , sarà per te e per la tua famiglia, che non devono piangere una persona morta , ma devono attendere il compimento di questa condanna di un Uomo che in questa vita sta scontando il suo karma , ma che nell’altra sarà un sole che illumina e riscalda i cuori di coloro che soffrono .Ciao ci rivedremo un giorno .
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🙂
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Per Carmelo: non è vero che non sai pregare, il tuo sorriso fra le sbarre è più forte di qualsiasi preghiera!
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Con le lacrime agli occhi……come fa un uomo ad arrogarsi il diritto di punire in questa maniera barbara! Alla fine viene da pensare che la pena di morte sia più misericordiosa di questa “morte senza morte”
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parole straordinarie che esprimono esattamente il mio sentire, Fausta, grazie…
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Carmelo non si smentisce mai, ma più che di morire chiederei di vivere, la vita è un diritto non è un’optional.
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