“Mahatma” di Beatrice Bausi Busi
Quest’opera di Beatrice Bausi Busi è in materiale sia riciclato che non e s’intitola “Il pensiero di Gandhi”. Le due figure di spalle simboleggiano due vedove, considerate in India – pur nel sistema delle caste – ancor meno dell’ultimo dei paria. Per questo ha voluto “creare” i loro poverissimi sari con una stropicciata busta di carta ed un sacchettino usato di plastica, mentre reggono un cesto dal quale (oltre ai pochi sterpi raccolti per poter accendere un fuocherello a cui riscaldarsi) …trabocca come un flusso d’acqua e assieme di speranza il pensiero di Gandhi riportato assieme alle immagini anche sul tabellone che stanno guardando. Le frasi ed i concetti sono gli stessi in italiano – per nostra comprensione! – in inglese quale lingua universale e a ricordo della lunga dominazione e pure in caratteri sanscriti.
…
Gira la ruota sottile, fragile
all’apparenza
…
a un occhio distratto
sembra prossima a spezzarsi.
…
Filare piano, con lenti gesti
pareva inutile …così
come il sostare
…
immersi nella profondità
della propria anima
…
come il tentare senza sosta
di far comprendere
…
ciò che batteva
nel cuore di un’intera Nazione
o nei meandri sofferenti del mondo.
…
Girava l’arcolaio di Gandhi,
povera la stuoia, misera la stanza….
…
Ma noi, venuti dopo di lui,
ora sappiamo la potenza infinita
…
di poveri gesti coraggiosi e volendo
“diventare il cambiamento che vogliamo vedere”
…
continuiamo silenziosi
in angoli nascosti e profondi
delle nostre anime, delle nostre menti
…
a filare e siamo tanti – lo sai, vero,
Mahatma – diluiti nel quotidiano
della Vita ….tanti!