accadde…oggi: nel 1916 nasce Halet Çambel

https://danielaedintorni.com/2017/05/29/halet-cambel-la-prima-donna-musulmana-a-partecipare-a-unolimpiade/

2014. È morta “la Signora degli Ittiti”. Halet Cambel, l’archeologa turca cui si deve la scoperta di importanti testimonianze del regno degli Ittiti, si è spenta nei giorni scorsi a Istanbul all’età di 97 anni. Halet era nata a Berlino nel 1916, terzogenita di Hasan Cemil Cambel l’addetto militare turco per la Germania e un buon amico di Atatürk, e di Remziye Cambel, figlia dell’ex Gran Visir e all’epoca ambasciatore turco a Berlino, Ibrahim Hakki Pasha. In Turchia sarebbe tornata solo dopo la fondazione della Repubblica turca. E proprio la vicinanza del padre con Atatürk avrebbe modellato anche la famiglia della Cambel: Halet diventerà una donna cosmopolita, poliglotta e tollerante.

 

La giovane Halet Cambel all'inizio della carriera accademica

La giovane Halet Cambel all’inizio della carriera accademica tra Parigi e Istanbul

“Tutto è cominciato durante un soggiorno in Francia”, racconta nelle sue memorie, “avrei dovuto tornare a Istanbul, ma poi sono stata chiamata a Budapest per partecipare ai giochi di Berlino”: Halet Cambel è stata infatti anche la prima schermitrice turca, che alle Olimpiadi di Berlino del 1936 rappresentò la Turchia. Dopo i Giochi, Halet Cambel dedicò tutta la sua vita alla carriera accademica. Alla Sorbona di Parigi studiò archeologia e lingue del Vicino Oriente (ittita, assiro, ebraico), all’epoca in Turchia quasi monopolio degli studiosi tedeschi. Tornata in Turchia, sposò Nail Cakirhan noto poeta di sei anni più vecchio di lei, con il quale avrebbe trascorso  70 anni della sua vita. Cominciò a lavorare come assistente alla facoltà di Lettere di Istanbul dove nel 1940 conseguì il dottorato. “Mi sarebbe piaciuto avere più tempo”, racconta sempre Halet. “Dall’università sono passata direttamente alla vita professionale. Mi è mancato il tempo per fare qualcosa di diverso”.

Le lastre di pietra a rilievo che decorano le porte monumentali del sito tardo ittita di Karatepe

Le lastre di pietra a rilievo che decorano le porte monumentali del sito tardo ittita di Karatepe

Halet Cambel è senza dubbio il più noto archeologo turco, oltre a essere stata il primo archeologo donna del Paese di Ataturk. Ha decifrato decine di iscrizioni ittite e ha diretto numerosi scavi diventando la massima specialista mondiale di ittitologia, che le hanno fatto guadagnare il soprannome di “signora degli Ittiti”. Insieme all’archeologo tedesco Helmuth Bossert dal 1947 diresse lo scavo di Karatepe, nel territorio di Adana (Turchia) ai confini della Cilicia orientale. Karatepe  (la “Collina nera”, in turco) ha restituito le rovine dell’antica Azatiwataya, cittadella di frontiera del regno tardoittita di Adana, sorta a controllo di una via carovaniera.

Figure scolpite sulle lastre in pietra da Karatepe (IX-VIII sec. a.C.)

Figure scolpite sulle lastre in pietra da Karatepe (IX-VIII sec. a.C.)

Il sito conserva le rovine di un insediamento fortificato poligonale datato al IX-VIII secolo a.C., caratterizzato da una possente cinta muraria e due monumentali porte decorate con rilievi e iscrizioni. L’importanza di Karatepe sta proprio nelle sue iscrizioni. All’inizio degli scavi è stato scoperto un lungo testo fenicio. È stato scoperto che le porte presentavano versioni dello stesso testo in caratteri fenici e in geroglifici ittiti. Confrontando le due iscrizioni, gli archeologi hanno potuto comprendere meglio la scrittura e la lingua ittita. Secondo il testo di queste iscrizioni, il fondatore e governatore della città era Asitawandas, re dei Danuniani, vassallo di Awarikus di Adana. Asitawandas dichiarava di discendere dalla “casa di Mopso”, che secondo la mitologia greca sarebbe un indovino al seguito della spedizione degli Argonauti e avrebbe fondato – tra l’altro – in Cilicia la città di Mopsuestia (moderna Misis), distrutta dagli Assiri nel 700 a.C.

La copertura del museo a cielo aperto realizzata da Cambel a Karatepe

La copertura del museo a cielo aperto realizzata da Cambel

Negli anni Sessanta l’archeologa si batté per la conservazione in loco dei reperti, impedendo il loro trasferimento in museo come invece voleva il governo turco. Ad aiutarla fu proprio il marito Nail Cakirhan che negli anni ’50 l’aveva raggiunta a Karatepe. I manufatti scavati avevano infatti bisogno di un ampio spazio coperto, dove poter essere restaurati, protetti ed esposti. Il progetto, disegnato da Turgut Cansever venne consegnato a Nail Cakirhan che realizzò il primo museo turco all’aperto. Mentre per il marito lavorare su Karatepe significò una sfida e l’inizio di una nuova carriera di architetto di successo, per Halet quello scavo sarebbe diventato l’opera della sua vita. Oggi un nuovo edificio del museo è stato costruito accanto al museo a cielo aperto originale, a maggiore protezione dei manufatti più delicati.

L'area musealizzata di Karatepe oggi dopo mezzo secolo di scavi

L’area musealizzata di Karatepe oggi dopo mezzo secolo di scavi e ricerche archeologiche

Mezzo secolo di lavoro e di scavo sono stati condensati nel libro “Karatepe-Aslantas” che Halet Cambel ha scritto a quattro mani con un giovane collega Asli Ozizyar non solo documentando la scoperta e la conservazione delle porte monumentali con la realizzazione del museo a cielo aperto, ma inserendo anche un catalogo completo e commentato di tutte le sculture e rilievi, insieme ai risultati delle ricerche iconografiche sulle figure e scene rappresentate. “Senza dubbio questo volume è una delle più importanti  pubblicazioni nel campo della ricerca sul tardo ittita”, assicurano gli archeologi.

https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2014/01/14/e-morta-halet-cambel-la-signora-degli-ittiti-prima-archeologo-donna-turco-scopri-karatepe/

https://it.wikipedia.org/wiki/Halet_Cambel