Orfeo ed Euridice, in rima baciata, di Monica Castiglione

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Viveva un tempo nell’antica Tracia
Un giovane famoso non certo per l’audacia
Ma noto a tutti per l’armonia
Della sua musica e poesia.
Orfeo era il giovane chiamato
E di Euridice era innamorato:
Una fanciulla dalla triste sorte
Perché col morso di una vipera trovò la morte.
Orfeo non si voleva dar pace
E negli inferi scese audace,
Ammansì con la musica i mostri infernali
E arrivato al cospetto dei regali,
Ade e Persefone esattamente,
Chiese indietro la sua sposa ardentemente.
Gli dei presi a compassione
Lo esaudirono ad una condizione:
Orfeo non si sarebbe dovuto voltare
Ma guardando avanti doveva camminare
Finché tra i mortali di nuovo giunto
Ad Euridice si sarebbe ricongiunto.
Avanzando senza sosta il nostro artista
Dallo sconforto fu preso alla sprovvista
E appena dal sole fu abbagliato
Pensando sulla terra di essere arrivato
di scatto ahimè si voltò
Ed Euridice agli Inferi tornò
Vide infatti nel voltarsi
L’ombra dell’amata dileguarsi.
Sulla terra Orfeo addolorato
Canto’ il suo dolore disperato
Ed ancora lo rammentano nel tempo moderno
Per le melodie rivolte al suo amore eterno.