Una furia dell’altro mondo, di Lisa de Nikolitis, traduzione di Tiziana Prina, edizioni Le Assassine, recensione di Daniela Domenici

Scelgo di iniziare questa mia recensione dal titolo, che nell’originale è “No fury like that”, perché la traduttrice ha scelto un delizioso gioco di parole che capiremo solo leggendo questo libro dalla mole ragguardevole, 396 pagine, che vi assicuro volano via sia per la perfetta traduzione di Tiziana Prina che per la straordinaria e inesauribile fantasia di Lisa De Nikolitis, scrittrice di origine sudafricana che vive in Canada.

La protagonista è Julie Redner, una donna in carriera che improvvisamente si trova in un luogo alquanto strano non riuscendo a ricordare come ci sia arrivata e perché; scopriremo insieme a lei che è in un Purgatorio molto simile a un aeroporto con tutti i comfort possibili. Quando finalmente verrà a sapere chi era sulla Terra, cosa le sia successo e perché è lì avrà una seconda chance…quale sia lo scoprirete immergendovi, come ha fatto la sottoscritta, in questo folle, splendido libro che è un mix di narrativa distopica e di thriller intriso di grande ironia e d’infinita fantasia; le sue cifre distintive sono la solidarietà tra le sei donne in Purgatorio e il loro percorso di consapevolezza grazie anche a Cedar, uno psicoterapeuta alquanto alternativo, un po’ hippy e un po’ filosofo, che non sopporta il turpiloquio, e a Beatrice, una “responsabile” dura e severa che però ha momenti di “umanità” quando, per esempio, gioca a Scarabeo con Julie…

Ognuna delle sei donne, Grace, Samia, Tracey, Isabelle, Agnes e Julie riuscirà a raccontare gradualmente e a condividere con le altre la propria storia “di prima”, tutte drammatiche e dolorose seppur in modo diverso, il cui comune denominatore è la violenza, psicologica e/o fisica subita da chi diceva di amarle; Julie farà, all’improvviso, una scelta inimmaginabile che la farà diventare una “furia dell’altro mondo” e la cambierà completamente…in tutti i sensi…

In una trama alquanto ramificata ma scorrevole troviamo anche personaggi maschili, naturalmente, alcuni positivi come Eno, Jaimie e il succitato Cedar e altri negativi come Junior, il “cattivo” per eccellenza, che concorrono a rendere quest’opera una lettura da assaporare e gustare per la sua originalità.