accadde…oggi: nel 2006 muore Bruna Talluri
https://it.wikipedia.org/wiki/Bruna_Talluri
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Bruna Talluri (Siena, 12 giugno 1923[1] – Siena, 21 novembre 2006[1]) è stata un’insegnante, scrittrice e politica italiana. Per la sua attività antifascista le fu assegnata la Croce al merito di guerra[1]
Laureatasi in lettere e filosofia all‘Università di Siena, scelse la carriera scolastica e fu insegnante di scuola media superiore.[1]
Aderì sin dalla adolescenza agli ideali dell’antifascismo[1]seguendo una scelta di libertà nata dal suo temperamento ribelle e dal suo rigore intellettuale.[N 1][2]
Suo padre nel 1941 fu condannato a due anni di confino per motivi politici e Bruna, maggiore di cinque figli, fu costretta a trovarsi un lavoro. Dopo il rientro del padre nel 1943, con l’ex compagna di università Ida Levi che fuggiva da Siena in seguito a una delazione, partì per Limone Piemonte e di lì si spostò a Torino dove contattò i gruppi antifascisti con i quali subito collaborò come staffetta portando pacchi di stampati politici. Dopo l’8 settembre aderì al movimento Giustizia e libertà per poi confluire in Unità Popolare. Per la sua attività partigiana fu decorata con la Croce al merito di guerra.[1]Dopo la notizia dello sbarco alleato in Sicilia ritornò a Siena dalla famiglia.[3]
In qualità di rappresentante dell’Unità Popolare nell’ottobre 1944, insieme a Tina Meucci, Anna Gradi e Alba Pieri, fondò a Siena l’Unione Donne Italiane.[3]
Insieme ad Ernesto Codignola decise di aderire al Partito Socialista Italiano di Pietro Nenni del quale partito giunse a far parte, per un trimestre, della Segreteria Nazionale.[1]
Nel 1968 fu eletta nelle file del Partito comunista italiano nel consiglio comunale di Siena e svolse il compito di assessore all’istruzione e ai servizi sociali. Fu tra i fondatori dell’Istituto storico della resistenza di Siena.[1]
Per alcuni decenni si dedicò all’insegnamento e agli studi storici e filosofici e strinse amicizia con numerosi intellettuali senesi quali Mario Delle Piane, Alceste Angelini, Luciano Tanganelli, Delfo Orlandini, Giorgio e Anna Giorgetti.[1]
Socia dell’Accademia Senese degli Intronati scrisse numerosi saggi di storia del giornalismo e di carattere storico-filosofico.[1]
Morì a Siena il 21 novembre 2006.