Delitto tra le pagine, di Miranda James, recensione di Antonella Sacco

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(Titolo originale “Murder Past Due”, trad. Emila Carmen Cavaliere; originale pubblicato nel 2010; edizione digitale italiana da me letta Leggereditore del 2024)

Un romanzo giallo appartenente al sottogenere cozy mistery, con protagonista Charlie Harris, un bibliotecario di mezza età che vive con un gatto, un maine coon di nome Diesel (dal suono delle sue fusa). Diesel ha l’attitudine a consolare le persone, accompagna regolarmente Charlie quasi ogni volta che questi esce, sia per andare al lavoro che per altri motivi, ma non contribuisce, almeno in questo romanzo, alla soluzione del caso.

Charlie si trova coinvolto in prima persona nelle indagini sulla morte di un suo ex compagno di classe, divenuto un ricchissimo autore di best seller, perché fra i principali sospettati del delitto vi sono persone legate a lui da amicizia. Conduce dunque le sue ricerche, talvolta fornendo un aiuto alla polizia, talvolta ostacolandola, sia pure involontariamente. Presto scopre che in molti avevano dei potenziali motivi per uccidere lo scrittore e la cosa non lo stupisce, perché l’uomo era arrogante e non riscuoteva molte simpatie, salvo che fra le donne quando intendeva conquistarle.

Il romanzo termina con un colpo di scena, che conclude, ovviamente, le indagini.

La lettura è gradevole e la trama gialla mi è piaciuta; probabilmente anche perché la storia ha a che fare con uno scrittore e, come ho già detto, questo è un aspetto che mi intriga. Anche questo romanzo ha alcuni punti in comune – relativi allo scrittore – con il mio “La grande menzogna”.

Delitto tra le pagine è il primo volume di una serie di romanzi con Charlie Harris e Diesel; la serie, che ha come titolo Cat in the Stacks – in italiano Il gatto tra gli scaffali -,consta al momento di 16 volumi, di cui solo il primo tradotto in italiano.

Per la cronaca: sono stata attratta dalla copertina del libro, che mi ha spinta a leggere la sinossi e poi a scaricare l’ebook. Gatti e libri: un connubio troppo attraente, per me.