Il mercato di Malmantile al Teatro di Tripetetolo a Lastra a Signa

il mercato di malmantile da lastraonline.

Sono passata, nel giro di soli due giorni, dal teatro più grande, paludato e celebre di Firenze, la Pergola, alla piccola sala del Teatro di Tripetetolo al primo piano del circolo Arci di Lastra a Signa in cui si è esibita una compagnia teatrale amatoriale che si chiama “Vaso di Pandora”: adoro andare in cerca e scoprire quel “sottobosco teatrale” in cui pochi, o nessuno, dei miei “colleghi” si avventura, dare spazio anche a queste realtà cosiddette “minori” per il mio profondo amore per il TEATRO.

E ieri sera questa compagnia ha messo in scena “Il mercato di Malmantile” o “La vanità delusa”, una commedia in tre atti di Carla Calò, che ne è anche la regista, e di Fabrizio Bertelli tratta da un libretto di Carlo Goldoni.

Malmantile è un piccolo borgo, frazione di Lastra a Signa,  che è sorto probabilmente come avamposto militare lungo la via tra Firenze e Pisa e sviluppatosi poi come sede di un insediamento civile. Il toponimo significa letteralmente “cattiva tovaglia”, intesa come “cattiva accoglienza”, e la sua origine è riportata nella “Leggenda Aurea” di Jacopo da Varagine come derivante da un episodio avvenuto nel IV secolo, all’epoca della visita a Firenze del vescovo di Milano sant’Ambrogio e del suo incontro con san Zanobi, vescovo di Firenze, nel punto ancora oggi segnato da un tabernacolo commemorativo. I due santi furono ospitati in una casolare della zona ma la cattiva accoglienza fece maledire il casale che sarebbe sprofondato in un crepaccio.

E in questo borgo medievale è ambientato il dramma giocoso di Goldoni del 1757 che Carla Calò e i suoi attori hanno portato in scena con splendidi costumi dell’epoca arricchiti da parrucche inverosimili.

I protagonisti sono il governatore Lampridio, un contadino arricchito, il bravo Marco Mazzoni, che ambisce a impalmare la bella contadina Lena, la brava Gianna Giotti, e sua figlia Brigida, una altrettanto brava Roberta Targetti, che sogna di entrare nel mondo dell’aristocrazia illudendosi di sposare il conte della Rocca, il simpatico (e unico forestiero del cast, siculo doc) Saverio Rao, ma che poi si deve accontentare di ben altro. Bravo Daniele Sterrantino nel ruolo dello pseudo-medico Rubbicone e Fabrizio Berti in quello di Tonio. E completano il cast Elena Papucci – Cecchina, Alessandro Pesci – Tonio, Serena Chiti – Arduina e Sara Santarnecchi – Pasqualina.

Grazie a questa commedia chissà che a qualcuno dei miei lettori e lettrici venga la voglia di visitare questa cittadina in cui ogni anno, tra maggio e giugno, viene celebrata una bellissima festa medievale all’interno delle mura del castello…