Prefazione di Santina Gullotto al suo libro “Nuvole che corrono”

 gennaio tram 033

Ascoltando le frasi fatte di una società sempre in rapida evoluzione, il malessere che ne può derivare scava inevitabilmente dei profondi solchi nell’anima, dividendo il cuore e la mente in uno scontro di congetture che dilaniano la vita e tormentano i giorni, facendoli sembrare insignificanti, strani e difficili da trascorrere; ogni problema riesce a sembrare insormontabile, alimentato dai dubbi che s’insinuano nel cuore e nell’anima da chi sembra volerti dare conforto ma che, in fondo, riesce solo a provocarti ed a spingerti nel baratro della rabbia e della disperazione, facendoti dubitare di ogni tuo principio e pensiero, di ogni tua speranza e desiderio, di continuare a credere che ci sarà sempre una soluzione anche di fronte alle più difficili situazioni.

Pensieri infiniti si scontrano nella mente, pensieri dettati dalla fede che hai e che inevitabilmente vorrebbe vacillare, provata dalle vicissitudini di ogni giorno che si presentano sulla strada della vita, non facile da gestire in questi ultimi tempi di frenetica ricerca di comodità, lusso, consumismo sfrenato; tutto è trascinato come da un vortice che ti porta sempre più giù e quel baratro profondo sembra attenderti con la sua grande gola spalancata per ingoiarti per sempre.

Ti avvicini sempre di più alla fede, unica ancora di salvezza, anche se difficile da mantenere ma comunque essenziale per vivere e non farsi trascinare da quel fiume in piena che sgorga dal tuo cuore ogni qualvolta vieni sopraffatta dalla tristezza e dalla disperazione per non essere capita, a volte credi di essere un peso per te stessa e per gli altri, anche se respiri piano per non disturbare, anche se piangi in silenzio per non farti sentire così che gli altri non vedano il tuo dolore; e t’inventi un sorriso anche se stai molto male, anche se stai quasi morendo non ti lasci andare: ancora una volta tieni duro per non farti annientare dalla forza del male che vuole a tutti i costi farti smettere di avere fede e di sperare.

Come mai non sapete riconoscere questo tempo? (Luca, 16-56).