accadde…oggi: nel 1923 nasce Henriette Grindat, di Sylvie Henguely

Nel panorama della fotografia svizzera del XX secolo si contano poche donne che hanno considerato la fotografia come un autentico mezzo d’espressione artistica. Henriette Grindat (1923-1986) fu una delle prime a sviluppare un proprio linguaggio lirico in quest’arte visiva. Grindat va dunque inclusa nel novero dei fotografi che, nell’immediato dopoguerra, non furono documentaristi o pubblicitari e rivendicarono l’autonomia artistica della fotografia, come i rappresentanti della “fotografia soggettiva” in Germania o i membri del Collegio dei Fotografi Svizzeri (Kollegium Schweizerischer Photographen), di cui fecero parte Werner Bischof, Gotthard Schuh e Jakob Tuggener, esponenti della “fotografia come espressione”.
Dopo il suo apprendistato sotto la guida di Gertrude Fehr a Losanna e Vevey, Henriette Grindat si fece presto notare con le sue fotografie ispirate al surrealismo, ricorrendo spesso alle tecniche del collage, del montaggio, dei fotogrammi, dell’esposizione multipla o della solarizzazione. Durante il suo soggiorno parigino negli anni ’40 la sua poesia soggettiva delle immagini suscitò ammirazione tra gli artisti e impressionò favorevolmente letterati come René Char e Albert Camus. Lei stessa trovò ispirazione in testi letterari: durante la sua carriera produsse infatti numerose opere legate a scrittori e poeti, come testimoniano le pubblicazioni in collaborazione con Henri Noverraz, Albert Camus, Philippe Jaccottet, Henry Bauchau, Pierre Chappuis ed altri.
La pittrice Lélo Fiaux, un’amica di lunga data, la contagiò con il suo entusiasmo per il mare e i paesi mediterranei, nato già negli anni ’30 durante i suoi viaggi. Anche l’incontro con Camus e i suoi testi accrebbe l’interesse di Grindat per i paesaggi e i luoghi intorno al Mediterraneo, che da sempre è stato un luogo d’incontro, di scontro e di passaggio per popoli e culture. Dopo avere esplorato la regione meridionale della Francia intorno all’Isle-sur-la-Sorgue allo scopo di realizzare il progetto di un libro insieme a Char e Camus (La Postérité du Soleil), Grindat si rivolse all’Algeria e raggiunse la costa nordafricana. Rimase affascinata dalla sua luce intensa, «così sfolgorante che tutto diventa nero e bianco» (Camus). Poi, i soggiorni in Spagna, in Italia – ripetutamente a Venezia – e in Egitto, lungo il Nilo, fino alla Somalia. Le sue fotografie “di viaggio” apparvero in riviste, ma Grindat non intendeva presentare dei reportage giornalistici, non le interessava particolarmente la storia contemporanea e locale, ma piuttosto il segreto della materia e della luce, in special modo l’elemento acquatico, la sua sensualità, il suo metaforismo. La sua lirica fotografica era dunque esistenziale, la ricerca di un senso.
L’esposizione «Méditerranées» è dedicata a un aspetto centrale dell’opera di Grindat, ben riconoscibile anche nei tre volumi fotografici della casa editrice losannese «La Guilde du Livre»: Algérie (1956), Méditerranée (1957) e Le Nil (1960). La Guilde venne fondata nel 1936 dalla gilda del libro Gutenberg, come filiale nella Svizzera Francese, e ben presto si emancipò dalla casa madre sotto la direzione di Albert Mermoud. In seno alla Guilde, che offriva ai suoi membri pubblicazioni di letteratura francese e traduzioni di opere in lingue straniere a prezzi moderati, nacque negli anni ’40 una serie di volumi fotografici in eliogravura molto curati, una tecnica alla quale Grindat rimarrà fedele fino al 1960 circa. Negli anni ’50, prima della grande diffusione della stampa offset, più economica dell’eliogravura, questa serie fu esemplare in termini di qualità e tiratura: tra le pubblicazioni più note e di successo troviamo quelle di Robert Doisneau, Henri Cartier-Bresson, Paul Strand, dei fotografi svizzeri Yvan Dalain e Gotthard Schuh.
«Henriette Grindat – Méditerranées» presenta, sulla linea ideale delle esposizioni dedicate puntualmente alla collezione della Fotostiftung Schweiz, numerose fotografie originali inedite appartenenti all’archivio della fotografa. Essa rende inoltre il dovuto omaggio al generoso progetto editoriale della Guilde du Livre che servì da trampolino a numerosi fotografi del dopoguerra, ricordando inoltre il ruolo importante che ebbe l’attività editoriale svizzera in quel periodo negli ambiti della fotografia e delle arti grafiche.
http://www.fotostiftung.ch/it/esposizioni/precedenti/henriette-grindat/
https://ilcalendariodelledonne.wordpress.com/2017/06/11/not-italian-women-born-in-july/
https://it.wikipedia.org/wiki/Henriette_Grindat