se all’improvviso non esiste, di Cinzia Pennati

Se all’improvviso non esiste.

Non esiste all’improvviso, nemmeno quando pensiamo che le cose ci capitino e siano tegole sulla testa.

Solo la morte è irreversibile. Quella spesso capita all’improvviso, e quando ci sbatte in faccia la finitudine non siamo mai abbastanza preparati.

C’è una frase che mi gira in testa da un paio di giorni. Ho letto da qualche parte che ogni persona ha la vita sentimentale che vuole.
E se fosse davvero così? Se ogni storia fosse scelta e non subita? Se le nostre azioni fossero il risultato di ciò di cui abbiamo bisogno in quel momento?

Io un po’ ci credo. Credo che nulla, appunto, capiti a caso.

Quando le cose non funzionano siamo sempre pronti a dare la colpa: l’altro, la sfiga, il destino.

Vale anche per me. Prima del mio matrimonio ho avuto un rapporto molto lungo. Lui mi ha tradito per parecchi mesi. Ho sofferto. Ci sono stata male come un cane e poi ho chiuso quella storia. Ho capito che se non l’avesse fatto, se non mi avesse tradito, non saremmo mai riusciti a lasciarci. Ci volevamo bene, come fratello e sorella e non eravamo capaci di staccarci. Quella è la strada che lui ha trovato.

Una storia finita. Un lavoro che non ci piace. Anche gli uomini o le donne che chiamiamo sbagliati, alla fine non lo sono.

Un motivo per cui li scegliamo c’è sempre. È come se, in un certo senso, avessimo bisogno di percorrere quella strada.

Quando penso al mio matrimonio e alla sua evoluzione non posso che pensare alla scelta.

C’ero io lì dentro, nessun altro. Non ci sono finita a caso, è mia la responsabilità. Nessuno mi ha obbligato ad amare mio marito, a scegliere di sposarlo. E so che, nonostante la sofferenza, nonostante, a volte, mi chieda il perchè, io l’ho amato e dovevo passare di lì.

Tutte le scelte che prendiamo ci portano ad altre scelte. Alcune determineranno la nostra vita per sempre.

Ma perchè prendiamo una direzione invece di un’altra? Perché di fronte a un bivio svoltiamo a sinistra invece che a destra o viceversa?

Si può scegliere l’uomo sbagliato? La vita sbagliata? Non credo.

Possiamo raccontarcelo per stare meglio. Forse, ma quel meglio ha vita breve.

Ogni strada intrapresa ha un senso, risponde a un bisogno, anche se non ci sembra così.

Come a dire: nulla, alla fine, è da buttare via e, a volte, quelle che consideriamo scelte sbagliate, ci servono per arrivare a quelle giuste.

Che poi sono giuste per noi. Questo è importante.

Un guru dice che dietro ai progetti più belli spesso ci sono i fallimenti più grandi. Io penso sia proprio così.

Tutte le volte che mi è capitato qualcosa di terribile, alla fine, ha avuto conseguenze positive sulla mia vita. E quei cambiamenti forzati sono stati un rinnovamento.

Se non scegliamo e ce ne restiamo seduti, in attesa che qualcuno lo faccia al nostro posto, la vita ci scorrerà accanto. Ma se scegliamo siamo esattamente dove dovremmo essere. Anche se in quel momento non ci sembra. Anche se è un momento di buio.

L’esistenza non è governata da quel che ci succede, ma da quello che scegliamo di fare di ció che ci capita. Forse è questa la differenza nel leggere la nostra storia.

Possiamo scegliere se subire gli eventi o decidere di farne qualcosa. Quindi in qualsiasi momento della nostra vita siamo, in qualsiasi decisione, problema, dovremmo guardare le cose che ci succedono con benevolenza, anche se è difficile.

Farlo per noi, per la storia che stiamo attraversando. Per quel progetto laggiù che non vediamo ancora ma che ci sta aspettando. Aspetta proprio noi e necessita di quella strada, la nostra, qualunque essa sia.

Salite e tornanti compresi