“una famiglia normale” la normalizzazione del femminicidio, di Cinzia Pennati

“Una famiglia normale”. La normalizzazione del femminicidio.

Non è vero che non ci sono motivazioni all’uccisione di Teresa 54 anni e di Valentina e Miriana, appena 12 e 18.

Le motivazione che hanno spinto Ciro a uccidere sua moglie e le sue figlie sono legate al sistema patriarcale che serpeggia in Italia, sono le leggi ancora troppo deboli, e il bisogno di potere e controllo che viene confuso con l’amore.

Sono i giganti buoni e sono gli amoricidi.

Quelle motivazioni sono da ricercare nella negazione costante del femminicidio. E nella sua normalizzazione.

Sono da ricercare nel disequilibrio sociale ed economico tra uomini e donne, in quel buco nero noi veniamo uccise.

Non è il gesto di un folle e non è vero che non c’erano motivazioni.

Se un uomo stermina la parte femminile della sua famiglia, vuol dire che quelle figlie e quella moglie erano considerate una sua proprietà.

A leggere alcuni articoli di cronaca mi è venuto l’ennesimo mal di stomaco

A confermare che la famiglia Curcelli era composta da “bravissime persone” sono anche dei vicini di casa. Una donna che abita al terzo piano dello stabile di Orta Nova dove nella notte l’agente di polizia penitenziaria ha ucciso la moglie e le figlie e poi si è suicidato ha raccontato ad alcuni cronisti che lui stravedeva per figli e moglie”.

Cos’è questo? Diritto di cronaca? Cosa possiamo pensare mentre leggiamo? Che erano bravissime persone? Chi? Ciro?

Lui, a quanto pare, è comunque da salvare.

Cosa inducono quella parole? Ci vogliono far pensare che Ciro abbia avuto un colpo di testa, che fosse un momento di follia, una pazzia. Forse era depresso.

Mi dispiace ma io non lo salvo. Lui è un assassino di donne. Ha un’ aggravante, se può esistere un’aggravante quando qualcuno uccide, quelle tre donne si fidavano di lui, erano legate a lui.

Lui era il padre, il marito.

Non si può non mettere a fuoco il problema, negare che in questa società il femminicidio sia all’ordine del giorno.

Negare che, spesso, gli uomini non siano in grado di reggersi la frustrazione della fine di una relazione, negare che le donne siano ancora troppo sottomesse, negare che in quella famiglia c’erano delle vittime e un carnefice.

Non esistono nomi diversi da questi, è bene ricordarlo.

Teresa, Valentina e Miriana sono solo le vittime di un uomo, marito e padre, che non era una brava persona.

Sono più di settanta le donne uccise nel 2019. Forse Valentina era la più giovane o forse no. Sta di fatto che era una bambina.

Ma la sua famiglia era una famiglia normale e suo padre stravedeva per lei. E questo non è un femminicio.

Tutto nella norma. Possiamo continuare a pulirci la coscienza.