accadde…oggi: nel 1895 nasce Maria Pastori, di Angelo Guerraggio

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Nacque a Milano il 10 marzo 1895, terzogenita di una famiglia di modeste condizioni sociali: il padre, Silvio, era custode presso un istituto religioso; la madre, Carolina Corti, ricamatrice; la sorella maggiore Giuseppina si affermò nel campo della biologia e degli studi di fonologia.
A Milano frequentò l’istituto magistrale Maria Gaetana Agnesi, diventando maestra di ruolo nel 1912. Prese poi la licenza tecnica, che allora permetteva l’iscrizione alle facoltà scientifiche, per presentarsi nel 1915 all’esame di ammissione alla Scuola Normale di Pisa, dove si classificò al primo posto. Si laureò in matematica, con il massimo dei voti, nel 1920. Insegnò quindi nelle scuole secondarie e dal 1925 al 1929 fu anche assistente incaricata di analisi superiore presso l’Università di Milano appena costituita.
Nel 1929 optò definitivamente per la carriera universitaria e, sempre a Milano, vinse il concorso di assistente di ruolo presso la cattedra di analisi infinitesimale (trasferendosi poi nel 1934 su quella di meccanica razionale). Nel 1931 ottenne la libera docenza di calcolo vettoriale e tensoriale e di analisi vettoriale e tensoriale. Dal 1933 al 1939 si trasferì a Messina insegnando meccanica razionale con elementi di statica grafica e disegno. Nel 1939 vinse la cattedra di meccanica razionale bandita dalla stessa Università di Messina.
Successivamente, la sua carriera si svolse tutta all’Università di Milano: qui fu subito titolare della cattedra di istituzioni di matematica e quindi, dal 1947, di meccanica razionale. Il suo collocamento a riposo avvenne nel 1970. L’anno successivo, fu nominata dall’Università di Milano professore emerito.
Morì piuttosto improvvisamente a Milano, il 17 aprile 1975.
Era da pochi giorni rientrata da Roma, dove aveva partecipato a una seduta dell’Accademia dei Lincei di cui era socio corrispondente dal 1964 e dove avrebbe dovuto leggere, il successivo mese di maggio, la commemorazione del suo maestro Bruno Finzi.
Oltre che dell’Accademia dei Lincei, Maria Pastori fu socia corrispondente dell’Accademia delle scienze di Torino e membro dell’Istituto lombardo di scienze e lettere. Nel 1965 le fu conferita la medaglia d’oro riservata ai benemeriti della scienza, della cultura e dell’arte per poi ricevere l’anno successivo il premio internazionale Isabella d’Este per la scienza.
I riconoscimenti accademici premiavano la sua attività di docente, di divulgatrice e di ricercatrice. Nei decenni del secondo dopoguerra fu a Milano figura particolarmente rappresentativa degli studi di meccanica razionale e di fisica matematica, contribuendo a dare nuovo slancio e diffusione al calcolo tensoriale. Le sue prime ricerche furono guidate da Gian Antonio Maggi e Umberto Cisotti, ma fu Bruno Finzi – in effetti di quattro anni più giovane – che la orientò definitivamente verso un suo originale percorso di ricerca, all’interno degli studi fisico-matematici. Dalla loro continuata collaborazione nacque, tra l’altro, il volume Calcolo tensoriale e applicazioni (Bologna 1949). Indirettamente, si considerò allieva anche di Tullio Levi-Civita, cui non mancò di esprimere la sua profonda riconoscenza per gli sviluppi da lui forniti al calcolo differenziale assoluto di Ricci-Curbastro.
Nel 1938, scoppiata in Italia la tragica bufera provocata dalla legislazione antisemita, rivolse al maestro un accorato messaggio di solidarietà. La lettera è del 18 settembre: «il pensiero che le circostanze attuali possano privare la scuola italiana del Suo prezioso insegnamento e le accademie d’Italia del Suo magistrale contributo, mi ha in questo tempo addolorata oltre ogni dire. Mi permetta di esprimerLe, in questa occasione dolorosa, la mia vivissima ammirazione per le Sue doti di scienziato e di maestro, e di dirLe, con profonda gratitudine, quanta senta di dovere, anche senza essere stata direttamente Sua allieva, al Suo insegnamento» (M.P. (1895-1975)…, in Calendario…, a cura di P. Nastri – R. Tazzioli, 1999, pp. 410-401).
Le ricerche di Maria Pastori riguardarono anzitutto l’analisi tensoriale, con una serie di pubblicazioni di carattere più strettamente matematico. Sono studi che in particolare pervennero a una presentazione sistematica delle proprietà dei tensori isotropi e degli invarianti intrinseci di un tensore doppio simmetrico; da questi argomenti l’autrice ricavò il significato geometrico degli invarianti del secondo tensore fondamentale per una superficie e di quello di Ricci-Einstein per una varietà riemanniana qualsiasi.
Sulla base di queste acquisizioni analitiche, affrontò quindi varie questioni di notevole interesse meccanico e fisico-matematico, soprattutto negli ambiti che possono essere considerati come i più frequentati dagli studi dei meccanici italiani nel periodo a cavallo della seconda guerra mondiale: la teoria dell’elasticità e l’idrodinamica. In particolare, i problemi che coinvolsero l’attenzione di Pastori per tutto l’arco della sua produzione scientifica sono connessi alla meccanica dei corpi deformabili continui. Applicata all’elasticità, la sua abilità nell’uso della notazione e del calcolo tensoriale le permise di introdurre nuovi strumenti analitici più adeguati alla natura dei problemi affrontati e a porre in forma intrinseca le condizioni di equilibrio dei sistemi elastici; sia per quelli perfettamente flessibili (come le membrane) sia per quelli che lo sono imperfettamente come le lastre, il cui comportamento è più aderente alla realtà e riguarda più da vicino la scienza delle costruzioni.
Vanno infine menzionate le ricerche che esulano dall’ambito della fisica classica e affrontano lo studio del campo elettromagnetico e la teoria della gravitazione all’interno dello schema relativistico. In particolare, in una Nota sulla propagazione delle azioni gravitazionali ed elettromagnetiche, Pastori provò un risultato già illustrato da Einstein, ma con una dimostrazione non del tutto soddisfacente: nell’ambito della meccanica classica la velocità di propagazione delle azioni gravitazionali è infinita mentre, nell’ambito relativistico, coincide con la velocità della luce.