in vacanza con la zia Colomba, di Renzo Bistolfi, TEA 2023, recensione di Daniela Domenici

E’ ormai diventato un piacevole appuntamento immergermi nelle storie create dalla fantasia inesauribile dello scrittore genovese Renzo Bistolfi che ha all’attivo una corposa serie di libri la maggior parte dei quale ambientati a Sestri Ponente negli anni Cinquanta.
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Questa volta Bistolfi va “in trasferta” in Costa Azzurra e ci regala un’avventura che è molto “gialla” ma è, soprattutto, come sempre, intrisa della sua straordinaria ironia che è la cifra distintiva della maggior parte delle sue opere eccetto “La curiosa vicenda dei gemelli Bonino” e “Il coraggio della signora maestra”.
In questa nuova avventura l’autore pone al centro il commissario Maffei (che abbiamo conosciuto nella storia dei gemelli Bonino) il quale con il suo fiuto, la sua caparbia tenacia e il suo modus operandi alquanto originale riesce a far riaprire un cold case per mezzo del quale riuscirà a impedire che avvengano altri eventi delittuosi grazie anche alla collaborazione e all’affiatamento della sua squadra. Intorno a Maffei (che forse ricorda, in alcuni tratti, Maigret…) Bistolfi pone una girandola di coprotagonisti/e, dalla formidabile zia Colomba a suo nipote Andrea Pedemonte, dai coniugi Morchio a monsignor Giustino e a Gregorio: ognuno/a di loro avrà un ruolo di rilievo nell’indagine.
Come sempre Bistolfi ha un’attenzione particolare alla perfetta contestualizzazione storica e quindi ai dettagli dell’epoca in cui pone le sue storie e riesce a farci immergere in quei luoghi e in quel periodo con apparente nonchalance ma con una tale bravura che il libro vola via in un soffio lasciandoci un sorriso per la formidabile zia Colomba per creare la quale l’autore ammette, nelle note finali, di essersi ispirato ad alcuni personaggi femminili incontrati nei suoi tanti viaggi.