Lear e il suo matto, nel parco di Villa Bombrini a Genova Cornigliano, recensione di Daniela Domenici





foto dell’autrice
Per il quindicesimo festival teatrale dell’acquedotto, che ha come sottotitolo “panta rei, la cultura che scorre”, organizzato dal Teatro dell’Ortica, ieri sera nel parco di villa Bombrini a Cornigliano c’è stato il primo dei tre spettacoli a ingresso libero, “Lear e il suo matto” di Teatro Invito.
Ed è stato Teatro con la T maiuscola quello che ci hanno offerto i due attori Luca Radaelli e Walter Broggini, che sono anche gli autori, è stata una emozione continua, anzi, pura magia perché hanno messo in scena un Re Lear assolutamente alternativo nel quale, come si legge nel foglio di scena, “re Lear dialoga con il suo matto e non si capisce chi dei due sia il pazzo”.
Radaelli e Broggini si avvalgono, con una maestria che affascina, dell’aiuto di una serie di splendidi burattini che impersonano alcuni/e dei/lle tanti/e protagonisti della tragedia shakespeariana, dal matto alle due figlie di Lear, da Gloucester ai suoi figli; con una scenografia minimal, semplicemente perfetta, i due attori-autori ci hanno fatto stare in un’ininterrotta apnea emotiva di cui li ringraziamo di vero cuore.
E’ uno spettacolo che andrebbe proposto nelle scuole superiori (qui parla la docente…) e ci auguriamo di poterli applaudire nuovamente qui a Genova.