Il maresciallo Bonanno, di Roberto Mistretta, Fratelli Frilli editori 2017, recensione di Daniela Domenici

Affascinante, commovente, ironico, struggente e tanto altro ancora è questo romanzo dello scrittore e giornalista siciliano Roberto Mistretta che ho divorato in meno di ventiquattro ore nonostante le sue 260 pagine e che mi ha lasciato ben più di un’emozione.

In primis per la straordinaria caratterizzazione del maresciallo dei carabinieri Saverio Bonanno, di cui è impossibile non innamorarsi subito, che opera in un paesino siciliano tra Palermo e Agrigento e che deve quotidianamente interagire con il suo multiforme staff, con i suoi superiori, con sua figlia Vanessa, con sua madre e con tanti altri personaggi che, per vari motivi, con continui rovesciamenti di scena, entrano nell’inchiesta sull’omicidio attorno al quale ruota tutta la storia: standing ovation, Roberto!

Complimenti di vero cuore (e qui parla la mia anima sicula…) per la sicilianità di cui è intriso il libro in ogni attimo, dai cibi al dialetto (senza traduzione: ottima scelta!), dai modi di dire ai paesaggi, è un inno d’amore a questa terra di cui l’autore comunque mette in luce anche i lati negativi con brutale sincerità: bravissimo!

E dulcis in fundo originale l’idea di inserire una storia, di cui lentamente capiremo la motivazione, all’interno della storia usando un carattere di stampa diverso e, soprattutto, con un linguaggio da fiaba in cui però non manca l’orco: splendido!