a Salina il vento cambia, di Giacomo Cacciatore e Raffaella Catalano, edizioni Leima 2023, recensione di Daniela Domenici

Semplicemente splendido, avvincente, talvolta anche commovente, con una spruzzata di thriller che lo rende ancora più emozionante, questo e tanto altro ancora è “A Salina il vento cambia” di Giacomo Cacciatore Raffaella Catalano che ho letto in un soffio nonostante le sue 200 pagine.
Cacciatore e Catalano hanno ambientato questa storia sull’isola di Salina che diventa una magica protagonista, non solo il setting, e che viene descritta con dettagli colmi di passione per i suoi tanti angoli e per le persone che vi ci abitano; l’autore e l’autrice hanno fatto la scelta stilistica di concentrare tutta la vicenda nella settimana intorno a ferragosto sottolineando cosa accade in ogni giorno con uno stile narrativo assolutamente perfetto, ricco, denso di dialoghi dal ritmo veloce, che fanno stare in un’apnea emotiva fino alla fine: standing ovation!
Complimenti di vero cuore per la caratterizzazione psicologica dei/lle tanti/e protagonisti/e, dal capitano Franz Pomar ai suoi formidabili collaboratori, Annaloro, Florio e Ciprì, da Fratantoni, che fa di tutto (non sempre lecito) per diventare sindaco, a sua moglie Silvia e alla vigilessa Mara, dal gruppo di showgirls chiamato Italiette, in particolare le due gemelle Vanessa e Celeste, al quartetto sui generis della famiglia Cozzolino arrivata sull’isola per la festa di ferragosto, ognuno/a di loro ha un ruolo importante nell’economia della storia immaginata da Cacciatore e Catalano, emergono con le loro peculiarità che ce li fa amare… fino all’epilogo inatteso.