Il dubbio dell’avvocato, di Laura P. Cavallo, Golem edizioni 2020, recensione di Daniela Domenici

Splendidamente avvincente e appassionante questo primo libro di Laura P. Cavallo, avvocata e scrittrice torinese, che ho letto in un soffio, è quasi impossibile distaccarsene prima dell’ultima pagina.

I primi complimenti vanno al superbo stile narrativo, ricco, denso, variegato e dal ritmo velocissimo, da vera giallista doc, che ti lascia in un’apnea emotiva fino all’ultima riga: standing ovation!

Il fil rouge che lega tutta la narrazione è la dirompente ironia dell’autrice che colora la perfetta caratterizzazione psicologica dei/lle tanti/le protagonisti/e, soprattutto dell’avvocata penalista Alessandra Rizzo (in cui immagino che Cavallo si sia un po’ ritratta…), ci innamoriamo di lei sin da subito sia per la professionalità e la caparbietà sul lavoro che per il suo lato umano, le sue vicissitudini, spesso dolorose: bravissima!

Straordinaria la descrizione dei collaboratori di Alessandra, in primis di Paolo, che emergono come un unicum che ce li/e fa visualizzare e ascoltare come se fossimo lì con loro: complimenti!

La città di Torino non è solo il setting della storia ma una splendida coprotagonista descritta con dettagli pieni di affetto con qualche “inserimento” di una parte della Puglia che l’autrice ama come “terra del cuore”.