E avrai sempre una casa, di Piero Malagoli, edizioni Spartaco 2019, recensione di Daniela Domenici

Ho conosciuto questo scrittore passando casualmente dallo stand della sua casa editrice al Book Pride scorso qui a Genova, mi ha convinto con il suo eloquio e ho comprato il suo libro…e ho fatto benissimo perché l’ho divorato in pochissimo tempo nonostante le sue 328 pagine, mi ha avvinto e affascinato a tal punto da non riuscire a riemergere fino all’ultima pagina in un’apnea emotiva davvero rara…

Complimenti di vero cuore per questa storia ambientata in una zona degli States, in Arkansas, nell’Ozark in una fattoria dove “la vita è dura scandita dai tempi della semina e della raccolta del cotone che ti spacca la schiena e ti taglia le dita” durante la guerra di secessione. La straordinaria protagonista di questa vicenda immaginata da Malagoli è Kayla McMath, una quattordicenne che si trova, per una serie di vicissitudini che non vi anticipo, a dover gestire la malridotta tenuta agricola in cui ha sempre vissuto insieme al fratello Lucas e alla sorellina Reese; per garantire la loro sopravvivenza Kayla crescerà velocemente e non cederà di fronte a nulla perché è “vera, determinata, intensa”, un ritratto di giovane donna che commuove profondamente; bravissimo!

Perfetto lo stile narrativo e straordinarie le descrizioni geografiche dei luoghi così vere e dettagliate nella loro contestualizzazione storica che sembra di stare con Kayla, Lucas e gli/le altri/e coprotagonisti/e, di vedere con i loro occhi e di percepire le loro stesse emozioni: standing ovation, Piero!