La profezia degli incappucciati, di Roberto Mistretta, Mondadori 2019, recensione di Daniela Domenici

Il giornalista e scrittore nisseno Roberto Mistretta è riuscito, ancora una volta, a farmi innamorare del suo maresciallo Saverio Bonanno, che considero ormai un amico, con questo suo giallo superlativamente splendido con il quale si è superato, che ho, come al solito, divorato in un soffio nonostante le sue 223 pagine, che mi ha fatto emozionare, sorridere e commuovere e che mi ha, come sempre, arricchito perché non è solo un noir ma è infarcito di amore per l’arte e di spiritualità, due tematiche che fanno parte anche del mio DNA: grazie Roberto!
In questa nuova indagine di Bonanno succedono cose molto importanti per la sua vita privata che, naturalmente, non vi “spoilero” ma, soprattutto, in quella lavorativa che riguardano il suo fido collaboratore-amico Steppani ma non solo; il maresciallo si troverà a dover affrontare una serie di fatti misteriosi e delittuosi dei quali riuscirà trovare il collegamento e le oscure motivazioni grazie al suo “sbirrume”, un neologismo molto siculo che ho imparato ad amare e che rende perfettamente l’idea del suo intuito da segugio di razza: standing ovation!