L’ordine del tempo, film 2023, regia di Liliana Cavani, recensione di Daniela Domenici

Sono appena riemersa dalla visione di questo splendido film di Liliana Cavani che è liberamente ispirato all’omonimo saggio di Carlo Rovelli il quale sostiene che ciò che noi siamo abituati a chiamare tempo è in realtà un prodotto della mente umana e che «l’emozione del tempo è precisamente ciò che per noi è il tempo. Il tempo siamo noi.»
Ecco in poche parole la sinossi, tratta da Wikipedia, “un gruppo di amici e amiche di vecchia data si ritrova per un breve periodo di vacanza presso la villetta al mare di due di loro e della loro figlia adolescente. L’arrivo di vaghe e incerte notizie su una possibile imminente fine del mondo, oltre che preoccupare tutti/e sconvolgendo equilibri consolidati, li/le induce a riflettere sulle proprie vite passate e presenti, con prese di coscienza e confessioni reciproche”; questa in sintesi la trama ma la regista Cavani, con la sua straordinaria e multiforme esperienza, è riuscita a trarne una storia fuori dagli schemi, affascinante, commovente, dolorosa, che dà innumerevoli spunti di riflessione e che ricorda molto da vicino il celebre romanzo “Mrs Dalloway” di Virginia Woolf la quale utilizzando al top lo stream of consciousness dilata il tempo e fa accadere tutto in una giornata come Cavani nel suo film: standing ovation!
Semplicemente perfetto il ricco cast, da Alessandro Gassman e Claudia Gerini, i padroni di casa, a Edoardo Leo, Richard Sammel e Kseniya Rappoport, da Valentina Cervi a Fabrizio Rongione, da Francesca Inaudi ad Angela Molina, per ognuno/a di loro quella giornata, trascorsa insieme in un luogo chiuso, rappresenta un momento cruciale, un turning point della propria vita: complimenti a tutte/i!
Splendida la canzone di Leonard Cohen “Dance me to the end of love” che fa parte della colonna sonora del film e che sottolinea un momento clou della vicenda.