Miss Marx, film 2020, regia di Susanna Nicchiarelli, recensione di Valeria Vite

“Miss Marx”, emancipata e soggiogata, una pioniera prigioniera dell’Ottocento.
Miss Marx (2020) è il racconto su una donna girato da una donna; la protagonista è Eleanor Marx, figlia di Karl Marx, e la regista è l’italiana Susanna Nicchiarelli.
Il film racconta la storia di una giovane emancipata e indipendente del XIX secolo, che combatte al fianco degli uomini e in prima linea delle battaglie per i diritti degli operai, delle donne e per l’abolizione del lavoro minorile. Figlia prediletta del grande economista e ideatore del comunismo, Eleanor viaggia per il mondo per tenere conferenze e dibattiti, traduce dal francese e dall’inglese opere come Madame Bovary e Casa di Bambola, vive in una coppia di fatto. Se nella vita pubblica è una spumeggiante ribelle, nel privato vive una relazione tossica con Edward Avelig, un commediografo egoista, collezionista di debiti, bugiardo e fedifrago. La regista non chiarisce le cause del suicidio della donna, ma sappiamo che si è tolta la vita quando ha scoperto che il marito era in verità sposato con un’attrice.
Romola Garai interpreta Eleanor. Il bel nasino dell’attrice poco si addice a quello che compare nelle foto del personaggio reale, ma al cinema gli eroi devono essere tutti giovani e belli. Ciò colpisce della protagonista sono gli indumenti colorati. Tinte comunque opache, scure e sobrie, poiché l’epoca prevedeva per le borghesi abiti da giorno di tonalità molto scure ma, trattandosi di una sorta di figlia dei fiori ante tempore, non viene mai scelto il nero dalla costumista. I costumi di scena sono eleganti, ma sempre con un tocco di vivace personalità.
Gli ideali marxisti, comunisti, socialisti e femministi sono tra le tematiche principali dell’opera, eppure il film si apre con il funerale di Marx, segno che non è lui l’oggetto principale della questione. L’uomo aleggerà come un fantasma perché la figlia si confronterà continuamente con lui, talvolta l’economista comparirà persino in qualche flashback. La famiglia Marx e i suoi amici intimi verranno mostrati da un punto di vista intimo, confidenziale e privato, realizzando una sorta di quadretto familiare biografico. Ma non sono l’oro i protagonisti, l’occhio della camera è focalizzato su Eleanor.
Il fatto che Eleanor subisca le stesse opprimenti ingiustizie che l’ottocento ha riservato alle donne dell’epoca è segno che l’ambiente in cui una persona cresce è più incisivo delle ideologie apprese sui libri, soprattutto per quanto riguarda la delicata sfera dei sentimenti. Una donna ha bisogno di amore e, per non restare da sola, è disposta a rinunciare agli stessi diritti per cui lotta. Quando la protagonista e il suo compagno recitano in una scena il finale di Casa di Bambola di Ibsen, uno spettatore suggerisce che il pubblico avrebbe apprezzato che l’opera si concludesse con il suicidio della protagonista anziché con la sua emancipazione. Eleanor è una pioniera, ma è necessario il Novecento per fare la rivoluzione, così la sua fine sarà quella predetta dal conoscente, come per molte donne del XIX secolo soggiogate al patriarcato. Lo spettatore però dice altro: paragona infatti tale suicidio a quello di Madame Bovary. L’eroina di Flaubert è morta perché l’opera, per ragioni di costume dell’epoca, doveva concludersi con il suicidio della peccatrice. Dunque Eleanor è una poco di buono? Ai nostri occhi no, anzi, la regista la ritrae sotto una luce di approvazione. Ma Eleanor è Antigone, troppo forte, libera, intraprendente e incapace di piegarsi alle leggi della società per sopravvivere.
Dieci e lode per la colonna sonora. Molti brani appartengono al genere Punk, più specificatamente Riot Grrrl. In una scena toccante la protagonista balla sulle note extradiegetiche di una cover di Bruce Springsteen, che commentano l’anticonformismo, la ribellione e lo spirito novecentesco, anarchico e rivoluzionario del personaggio. E’ inoltre toccante la scena in cui le ceneri di Karl Marx vengono gettate in un lago sulle note dell’Internazionale. Non mancano infine note del periodo storico in cui il film è ambientato, come la Polacca di Chopin e la Campanella di Listz.
grazie!
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