Il sorriso, raccolta di racconti di Zinaida Gippius, a cura di Paolo Galvagni, Via del Vento edizioni 2024, recensione di Daniela Domenici

Inizio questa mia recensione con un’ammissione: nonostante la mia laurea in lingua e letteratura russa non avevo mai letto opere di Zinaida Gippius, un’autrice russa nata a Belevo, nella Russia centrale, nel 1869 e morta a Parigi nel 1945.  Ed è stata quindi una piacevole scoperta, di cui ringrazio il curatore Paolo Galvagni e la casa editrice pistoiese Via del Vento, perché grazie alla collana Ocra Gialla – testi inediti e rari del Novecento, ho avuto il piacere di leggere e apprezzare i cinque racconti di questa silloge che vengono presentati per la prima volta al pubblico italiano e che sono stati scritti negli anni Trenta durante il suo esilio, insieme al marito, il poeta Dmitri Merezkovskij, a Parigi.

I titoli sono: Il romanzo, Il sorriso (che dà il titolo alla raccolta, Ho personato, Così è capitato e La dolcezza. Sono storie brevi in cui “i personaggi rappresentano tutti gli strati della società, dal signore al servitore, dalle fredde e impeccabili naiadi alle prostitute, giuristi, professori studenti, contadini, letterati, terroristi e bambini di tutte le età. Sono generalmente persone sventurate…in questi racconti predomina la noi che divora gli eroi in un’atmosfera cechoviana di desolazione e straniamento” come leggo nella postfazione, molto arricchente, di Paolo Galvagni che aggiunge, per farci conoscere meglio Gippius, “recita sicuramente un ruolo centrale nella vita spirituale russa degli inizi del XX secolo: è ispiratrice, protettrice, correttrice della scrittura altrui. Diviene presto un’icona letteraria…”.

accadde…oggi: nel 1869 nasce Zinaida Nikolaevna Gippius, di Savannah Whaley