Delitto alla Commenda di Prè, di Armando D’Amaro, Fratelli Frilli editori 2023, recensione di Daniela Domenici

È tornato a “trovarmi” il commissario Boccadoro, creato dallo scrittore Armando D’Amaro, i cui libri che mescolano giallo e storia ho avuto il piacere di recensire
https://danielaedintorni.com/?s=commissario+boccadoro
questa volta D’Amaro ambienta l’indagine alla fine di luglio del 1943 quando Mussolini dà le dimissioni e Badoglio viene nominato capo del governo; Boccadoro deve scoprire chi e perché abbia ucciso un macellaio nella Commenda di Prè e sarà aiutato, come sempre, dal suo fido collaboratore, il brigadiere Beccacini.
Rinnovo i miei complimenti a D’Amaro per come sa descrivere Genova, la Dominante, come l’ha chiamata in un giallo precedente, e la sua vita nel ventennio fascista, la sua ricostruzione storica è affascinante e avvincente, sembra di essere lì con il commissario e la sua amatissima famiglia, che è sfollata a Calice: sua moglie Elena, le sue figlie Giulia e Irma e suo figlio Umberto. Cito dalla seconda di copertina “questo romanzo vede l’avvicendarsi, con grande equilibrio, di un’avvincente storia noir (d’invenzione) con la Storia (vera) di un periodo tanto concitato quanto scarsamente conosciuto”: bravissimo!
Ottimo l’inserimento di alcuni brevi capitoli in cui viene immaginata dall’autore la vita di Mussolini a Ponza nello stesso periodo in cui vi è confinato anche Pietro Nenni e molto utili le note a piè di pagina che danno ulteriori dettagli storici molto arricchenti.