Mino & Rina, di Bruno Viani, De Ferrari editore 2023, recensione di Daniela Domenici

Superlativamente splendido questo romanzo storico di Bruno Viani, giornalista e scrittore che ho avuto il piacere di conoscere al Book Pride, che mi ha affascinato e commosso, che ho letto in un soffio e che andrebbe adottato nelle quinte delle scuole superiori di ogni ordine e grado, soprattutto della Liguria ma non solo.

Innanzitutto per la struggente e perfetta ricostruzione della vita in un piccolo paese, chiamato Monsanto, immaginario ma non troppo, nell’entroterra ligure, nel periodo che va dai primi anni del ventennio fascista all’8 settembre 1943 e alla nascita della Resistenza, grazie alle straordinarie caratterizzazioni dei/lle abitanti e anche del podestà e del prete (molto in stile Guareschi, magici…): standing ovation!

Le figure dei due protagonisti, che danno il titolo al libro, sono riemerse grazie al ritrovamento di foto e lettere dei due giovani, Caterina, detta Rina, e Mino; la loro storia d’amore ha avuto così modo, grazie a Viani, di venire alla luce e sembra che Mino sia stato Marco Dino Rossi, il comandante partigiano Fuoco. Medaglia d’oro della Resistenza e sepolto a Staglieno: grazie per aver riportato alla luce questo “amore partigiano tra Valle Argentina e Genova!”