un giorno esisterà, editoriale di Giusi Sammartino
Carissime lettrici e carissimi lettori,
certo, non ci voleva proprio. Al di là di ogni convinzione politica, l’”intrusione” c’è stata. L’uomo più ricco del mondo, attore principale di ciò che è accaduto, è certamente un privato. Ma il rischio è che oggi Elon Musk, dopo aver condotto alla vittoria il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America, è stato nominato dallo stesso a capo del dipartimento per l’Efficienza governativa della Casa Bianca, trasformandosi, così, da subito, in persona pubblica e, detto tra noi, in colui che avrà una voce forte e determinata, che poi si era già rivelata tale durante l’esuberante (e poco politicamente corretta) campagna elettorale repubblicana, della vita politica di quel Paese.
Stando così le cose l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non si rivela un abuso, una sorta di “schiaffo” alla democrazia che esige libertà di parola, per tutte e tutti. L’intervento di Musk: «Questi giudici devono andarsene» (These judges need to go) suona come un diktat nei rapporti istituzionali italiani. L’intervento del plurimiliardario di oltreoceano diventa imbarazzante e odora di invadenza. A ciò si aggiunge il silenzio del Governo che, in altri momenti, aveva dimostrato simpatia per l’intraprendente magnate. In effetti, pensandoci, nella sua vita privata (dall’aborto alla maternità surrogata, al suo concetto reale di famiglia tradizionale da lui non proprio frequentata) Elon Musk non fa coincidere le sue idee né con quelle ufficiali (reato universale per la maternità surrogata) della direzione politica italiana attuale né si trova sulla stessa linea dei conservatori, delle conservatrici (ahinoi, anche tante donne) e dei/delle sovraniste dell’Europa e oltre.
«L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate il 7 ottobre 2022, che sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione», ha detto Mattarella all’invito fatto su X di Musk a cacciare i magistrati italiani per le posizioni prese riguardo al concetto di “sicurezza” dei paesi di provenienza di ciascuno degli immigrati da trasferire in Albania, tutti maschi, adulti e sani (!). Passeranno altre tre ore e mezza — scrive in proposito un giornale — prima che la premier si decida a prendere posizione: «Ascoltiamo sempre con grande rispetto le parole del Presidente della Repubblica». Ma intanto un ministro, e vicepresidente del Consiglio, addirittura si complimenta e approva quasi in toto il comportamento di Musk.
Non è questione partigiana. Si è ricordato, da più parti per fortuna, un simile intervento di Sergio Mattarella che aveva difeso l’Italia e la sua indipendenza nelle scelte quando la ministra francese Laurence Boone aveva detto «Vigileremo sull’Italia» riguardo alla formazione del governo attuale, di destra. Dunque, le parole del Presidente suonano come una “garanzia” alla democrazia del Paese.
«Quello rivolto a Musk — scrive ancora il quotidiano — è un invito solenne a rispettare la nostra sovranità, specialmente da chi è in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato. Non solo deve rispettarla, ma non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni, precisa Mattarella».
È un’epoca strana la nostra. Si unisce troppo spesso il potere tecnologico a quello finanziario, come ha fatto notare Luigi Bersani durate un’intervista. Questo è molto pericoloso. Si instaura, così, proprio al posto delle democrazie popolari, il regno del dio Mammone, del danaro, della finanza che produce, come nel caso di Elon Musk, la tecnologia con la quale poi si governa sul mondo.
Un politico, o meglio un militare prestato alla politica, questa volta del Parlamento europeo in cui è stato eletto nelle ultime consultazioni, è stato redarguito per l’”abuso” di parole, scambiandolo per atto consentito dalla democrazia. Il generale Roberto Vannacci verrà sospeso dall’impiego di militare per quasi un anno (di preciso undici mesi) «con conseguente uguale detrazione di anzianità e dimezzamento dello stipendio». É stata così confermata la sanzione che era stata applicata alla fine del febbraio scorso dal ministero della Difesa a seguito della pubblicazione del libro Il mondo al contrario «diventato caso editoriale e trampolino di lancio della carriera politica dell’eurodeputato».
Nel provvedimento con cui il ministero della Difesa aveva sospeso il generale venivano stigmatizzate «le circostanze della pubblicazione del libro Il mondo al contrario che avrebbe asseritamente denotato carenza del senso di responsabilità e determinato una lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata, compromettendo il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell’ambito della compagine militare».
Davvero strana la storia che riguarda un docente di Storia e Filosofia in un liceo della capitale. Per Christian Raimo si dovrebbe parlare a ragione di difesa della libertà d’opinione. La vicenda è quasi al limite del ridicolo. Il professor Raimo aveva parlato e criticato, con immagini metaforiche, il ministro della istruzione e del merito Giuseppe Valditara durante un comizio a cui partecipava come candidato per le elezioni europee. Quelle frasi rivolte al ministro e al suo modo di gestire il ministero hanno valso al docente la sospensione dall’insegnamento per tre mesi, partendo da questo mese di novembre e il dimezzamento al 50% dello stipendio per tutto il periodo di allontanamento dalla cattedra dove insegna, al liceo di via Vaglia nella parte alta di Montesacro dove il 10 novembre i suoi studenti hanno manifestato, a piazza Sempione, cuore del quartiere.
«In quello stesso giorno — scrive una rivista on line Lucy sulla cultura a cui lo stesso Raimo collabora, essendo anche giornalista e scrittore — l’idolo del governo contro cui Raimo si è scagliato è diventato presidente degli Stati Uniti dopo aver dichiarato che non gli dispiacerebbe se sparasse sui giornalisti (e sulla sua avversaria politica Liz Cheney). In quest’epoca la letteralità paga più della letteratura — continua l’articolo —. Paragonando Valditara alla Morte Nera di Star Wars Raimo si è macchiato di linguaggio figurato. Andare per iperboli costa più che passare alle vie pratiche. Lo dimostra il fatto che, proprio in questi giorni, Emanuele Pozzolo, il deputato coinvolto nell’indimenticabile sparatoria di Capodanno, ha ricevuto una promozione: fatto entrare per eccesso di realtà in Commissione Difesa». Poi continua: «Ci sono diversi livelli di lettura per comprendere l’episodio. Per prima cosa è interessante ricordare che gli attacchi a Valditara Raimo non li ha condotti nell’esercizio delle sue funzioni di professore (non mentre era a scuola, non con i suoi studenti o con altri docenti, non nel contesto lavorativo), ma come libero cittadino, da scrittore, opinionista, attivista politico. Se facciamo passare l’idea che in qualunque momento della propria vita fuori dalla scuola i docenti degli istituti statali non possono contestare un ministro, stiamo aprendo la strada a qualcosa di molto insidioso. Il secondo elemento degno di interesse è: Raimo ha attaccato l’istituzione o il ministro? L’istituzione è per sempre finché esiste, il ministro è pro tempore. Se il ministro (come ritiene Raimo) sta distruggendo la scuola pubblica, allora è proprio attaccandolo che si difende l’istituzione. Dal giudizio di Raimo su Valditara è più che legittimo dissociarsi, se si crede che il ministro stia facendo un buon lavoro, ma usare l’arma della sospensione per contrastare un’opinione crea un inquietante precedente, ed evoca uno dei concetti meno cari alla democrazia: l’esemplarità. Colpire Raimo significa provare a spaventare tutti gli altri professori, la maggior parte dei quali sono più ricattabili di lui. Soprattutto, sono numerosi. I dipendenti del Ministero della istruzione superano il milione. Veniamo infine a due argomenti che sembrano antitetici ma sono sempre più intrecciati nella retorica con cui il potere di quest’epoca difende se stesso (ma anche nelle liti tra sciamannati sui social; il fatto che la prima tragga continuamente ispirazione dalle seconde rende l’idea del surrealismo in cui viviamo). Il primo riguarda i confini dell’offesa personale: ma Raimo ha solo criticato o ha offeso (mortalmente) il ministro? Il secondo riguarda le possibili ricadute delle parole sul piano della violenza fisica: quando Raimo evoca George Lucas, la Morte Nera, il Millennium Falcon e Han Solo vuole dare alle sue argomentazioni una certa forza pirotecnica o sta comunicando in linguaggio cifrato con l’Università di Trento per ricostituire le Brigate Rosse? Perché è quest’ultima ipotesi che, in fondo, gli contestano i suoi nemici». (Nicola Lagioia).
Inizialmente era stato chiesto un aiuto di 5.000,00 euro perché il professore del liceo Archimede potesse essere in grado di sostenere le spese legali. Invece la raccolta ha già superato gli oltre 21.000,00! Una sorpresa bella, ma soprattutto un segno di speranza che la libertà di parola, di stampa e la democrazia non muoiano!
Ricordiamoci in questo novembre che segniamo al femminile una ragazza che ci hanno raccontato essere meravigliosa, Valeria Solesin, la ventottenne ricercatrice veneziana (era in Francia per concludere la sua tesi di dottorato alla Sorbonne) che morì nove anni fa, la sera del 13 novembre 2015, insieme ad altre 90 persone al Bataclan di Parigi dove tanti e tante giovani erano andati/e ad ascoltare musica. La triste storia che si ripete e che ci dicono, terribilmente ancora oggi, essere compiuta per volontà di un Dio!
Cercavo una poesia. Me l’ha “regalata un’amica” e poi ne ho trovata un’altra da leggere come sempre insieme per “consolarci”, ma anche trovare coraggio.
A scriverle un grande della letteratura, Rainer Maria Rilke, poeta tra i più letti del xx secolo in lingua tedesca.
Sii paziente
Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore e…
cerca di amare le domande, che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che possono esserti date
poiché non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno in cui avrai la risposta.
Rainer Maria Rilke da Lettera ad un giovane poeta
Un giorno esisterà
Un giorno esisterà la fanciulla e la donna,
il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile,
ma qualcosa per sé,
qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine,
ma solo a vita reale: l’umanità femminile.
Questo progresso trasformerà l’esperienza dell’amore,
che ora è piena d’errore,
la muterà dal fondo,
la riplasmerà in una relazione da essere umano a essere umano,
non più da maschio a femmina.
E questo più umano amore somiglierà a quello che noi faticosamente prepariamo,
all’amore che in questo consiste,
che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda.
Buona lettura a tutte e a tutti.