mistero alla libreria Sherlock Holmes, di Vicky Delany, traduzione di Francesca Campisi, recensione di Antonella Sacco

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Un giallo divertente, con riferimenti a Sherlock Holmes, ma non troppi da risultare invadenti; una protagonista con capacità di osservazione e intuito pari a quelle del famoso detective, un gatto dal nome Moriarty e una cagnetta che si chiama Violet… e poi un’amica fedele che è anche la sua socia in affari e un ex affascinante che di mestiere fa il poliziotto… Ingredienti perfetti per questo simpatico cozy mystery.

La narrazione procede spedita, con un tono a volte ironico, mentre Gemma si destreggia fra indagini e sospetti della polizia. Il ritmo è piuttosto veloce, la storia intrigante.

La protagonista, Gemma Doyle, racconta la vicenda in prima persona; il lettore la può così seguire sia nelle sue avventure che nelle sue riflessioni. Gemma ha un’ottima memoria, oltre che capacità deduttive analoghe a quelle di Sherlock Holmes ma questo, talvolta, le procura qualche guaio; non sempre le persone apprezzano il fatto che lei sembri sapere cose su di loro o perfino ciò che stanno per fare. Nonostante sia la proprietaria di una libreria intitolata al famoso investigatore e venda di conseguenza libri e gadget a lui ispirati, non è una sua ammiratrice appassionata, come invece lo zio Arthur, un intraprendente anziano da cui ha rilevato la libreria e con cui convive (quando lui non è in viaggio).