la figliastra, di Nicole Trope, recensione di Paola Naldi

Lettura avvincente

Per chi ama i thriller, questo romanzo ha gli ingredienti giusti per piacere e risultare avvincente.

Inizia con la descrizione di una bambina a terra in un parco, nascosta da un cespuglio, di cui si descrive l’abbigliamento e una parte dell’aspetto. Siamo in un posto affollato da adulti e bambini e nessuno si accorge di lei. Già ci angosciamo al pensiero che possa essere morta…

La storia procede con la telefonata di Shelby, dodicenne figliastra di Leslie, a quest’ultima, per dirle che è scomparsa sua figlia, la piccola Millie, di tre anni, di cui doveva prendersi cura.

Inizia un crescendo di angoscia per Leslie, che si è attardata più del previsto fuori casa, per Shelby, che vuole molto bene alla sorellina, ma quel pomeriggio non si è comportata come avrebbe dovuto, per il padre, che si rende conto di non conoscere bene la figlia…Ci sono poi la madre di Shelby e il nuovo compagno, che appare così sollecito e amorevole…

Man mano che passa il tempo e della piccola non ci sono tracce, crescono i momenti di ansia per i genitori e per Shelby, che nasconde qualcosa e la cui versione dei fatti si sfalda pian piano, sotto la pressione degli inquirenti.

Si alternano i punti di vista di tre donne: Leslie, Shelby e Ruth. Quest’ultima, voce narrante fuori campo, sembra inizialmente estranea alla vicenda della bambina, mentre fa riferimento a una storia personale di abusi subiti in adolescenza, da lei e altre studentesse, da parte di un insegnante.

L’autrice ci presenta le dinamiche di una famiglia allargata e le pressioni su Shelby, che si trova ad essere in equilibrio tra diverse aspettative: stare attenta a ciò che dice alla madre, che è risentita e gelosa e deviare dalle sue inquisizioni. Deve fare i conti con il nuovo marito della madre e con un’amica molto esigente, che non vuole che lei abbia altri amici. Per lei è un momento di profonda sofferenza.

Sarà Ruth ad avere alla fine un ruolo determinante per la soluzione della vicenda.

L’autrice rappresenta con efficacia le emozioni, gli stati d’animo dei personaggi, le loro vicissitudini, si parla infatti di thriller psicologico. Si inserisce nella storia un tema importante, trattato con delicatezza.

L’impianto narrativo è costituito da brevi capitoli, con una storia che diventa sempre più complessa, in cui non si distingue più il buono dal cattivo, sino alla sorpresa finale.

La suspense è costante, svelando passati dolorosi e verità nascoste, in una trama ben costruita.

Nicole Trope è una scrittrice australiana.

Ha frequentato l’università per studiare giurisprudenza, ma si è resa conto che non era la sua strada quando il suo primo saggio è stato giudicato più una storia, che un lavoro adatto al suo percorso di studio. Ha quindi deciso di diventare insegnante e dedicarsi alla carriera di scrittrice.

Vive a Sydney, in Australia, con il marito e tre figli.

Ha pubblicato vari romanzi, diventati dei best-seller.