i ragazzi del massacro, di Giorgio Scerbanenco, recensione di Antonella Sacco

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(prima pubblicazione 1968; edizione da me letta RCS per Corriere della Sera 2013)

Milano. Un giovane maestra viene violentata e uccisa in modo spietato dai suoi allievi della scuola serale, undici giovani dai tredici ai venti anni. Tutti hanno partecipato al massacro e tutti propongono alla polizia la stessa menzogna: “io non ho fatto niente, sono stati gli altri”.

Duca Lamberti, con molta pazienza, ma anche molta rabbia trattenuta, cerca di individuare, se c’è nel gruppo, un ragazzo che non sia completamente ancora perduto, votato al male senza possibilità di redenzione, per convincerlo a raccontare come si sono svolti i fatti. Quando vi riesce la verità viene a galla ed è, se possibile, ancora più orribile di quanto ci si poteva aspettare.

Anche in questa indagine Duca (ormai nella polizia) è aiutato da Mascaranti e da Livia.

Due note “a margine”: nei romanzi che ho letto finora di Scerbanenco e soprattutto in questi con Duca Lamberti protagonista, molti personaggi fumano e alcuni fumano tantissimo. Nei romanzi più recenti che ho letto ci sono pochi personaggi che fumano e spesso non ve ne sono affatto, direi che la cosa riflette il cambiamento nelle abitudini reali delle persone.

Lo scrittore – o per lo meno i suoi personaggi – si riferiscono alle persone omosessuali (per la precisione agli uomini) con il termine “invertito”. Adesso suona strano e anche sbagliato e di sicuro poco rispettoso, ma nel leggerlo mi sono ricordata che quando ero ragazzina, circa negli anni in cui è stato scritto il romanzo, questo vocabolo veniva usato.

Sinossi

Venere privata (1966)

Traditori di tutti (1966)

I ragazzi del massacro (1968)

I milanesi ammazzano al sabato (1969)