Il morso del vento, di Marco Marinoni, Mursia 2025, recensione di Daniela Domenici

Sono appena riemersa da questo thriller noir di Marco Marinoni, autore che non conoscevo, che ho letto in un soffio nonostante le 300 pagine e che mi ha coinvolto e affascinato per più di un motivo.

Leggo nella biografia che l’autore vive a Finale Ligure e che insegna musica elettronica al conservatorio ed è proprio nei dintorni di Finale che ha ambientato questa sua opera che si svolge durante il lockdown per la pandemia.

La formidabile protagonista è la vicecommissaria Nicoletta Castiglioni che rovistando tra vecchie carte di famiglia scopre una verità che è rimasta sepolta per trent’anni e che la riguarda molto da vicino e allora “tutte le certezze sul passato e sulla sua identità crollano improvvisamente sprofondandola in un abisso di disperazione”; nel frattempo Nicoletta si trova coinvolta anche in un traffico di farmaci illegali nel Ponente ligure che miete vittime tra i/le malati/e di Covid e dovrà provare a fare luce sulle infiltrazioni mafiose in Liguria, un doppio impegno che metterà a dura prova il suo caparbio coraggio: complimenti!

Molto ben caratterizzati/e i/le tanti/e coprotagonisti/e e assolutamente inaspettato, doloroso e commovente l’epilogo immaginato da Marinoni per la vicecommissaria che speriamo di ritrovare presto nel sequel di questo libro: bravissimo!