la perla del duca, di J.F Petitjean de la Rosière, Land editore 2025, recensione di Antonella Sacco

La perla del Duca * J.F Petitjean de la Rosière * Impressioni di lettura
(Titolo originale “Magalì”, trad. Elisa Serra; originale pubblicato nel 1909; edizione italiana da me letta Land Editore, 2025)
Un tuffo nel passato.
Non avrei mai immaginato di trovare in ebook questo romanzo. Ma a quanto pare Land Edtore ha in programma di ripubblicare alcuni classici del romance ottocentesco, con nuove traduzioni.
Ho parlato di un tuffo nel passato perché questo romanzo, come altri dello stesso autore, l’ho letto da ragazzina (il che vuol dire svariati decenni fa); dovrei ancora avere la copia cartacea, che probabilmente era di mia madre.
Si intitolava “Magalì”, nome della protagonista, e l’autore era indicato con il suo nome d’arte, Delly. Di questo autore (in realtà lo pseudonimo di due fratelli, Jeanne-Marie e Frédéric Petitjean de la Rosière) avevamo anche almeno altri due libri (uno l’ho ancora, “Mitzi” e l’altro, “L’esiliata”, non so).
Sono romanzi in cui – vista l’epoca in cui sono stati scritti – la religione, intesa come preghiera, consolazione, umiltà, sopportazione, sacrificio, ispiratrice di buone azioni, è parte fondamentale, almeno nelle eroine (meno in Mitzi). Per questo aspetto in particolare queste storie risultano alquanto fuori tempo. Per quanto riguarda “La perla del Duca” c’è da notare che, benché la vicenda sia ambientata in Inghilterra, i personaggi sono tutti cattolici (probabilmente perché gli autori erano francesi).
Per il resto le trame sono quelle classiche dei romance scritti anche più di recente, ovviamente senza scene piccanti e, di solito, senza nemmeno timide effusioni (mi pare che Mitzi faccia eccezione anche in questo).
Di sicuro “Orgoglio e pregiudizio” risulta molto più moderno, ma la lettura è lo stesso gradevole, magari soprattutto se, come per me, è una sorta di ritorno al passato (di lettrice).