le filosofie femministe, di Adriana Cavarero e Franco Restaino, recensione di Valeria Vite

Quando ci si approccia per la prima volta ad una corrente filosofica si è sempre incerti su quale filosofo studiare per primo. Quando poi si affronta il femminismo il problema diventa assai più complesso, perché si tratta di un movimento frammentario e che ha avuto un radicale mutamento negli ultimi 250 anni.
Adriana Cavarero e Franco Restaino hanno deciso di risolvere il problema scrivendo un libello agile intitolato Le filosofie femministe (2002), ma non per questo meno impegnativo, anzi, per comprendere appieno le loro parole è necessario come minimo aver studiato filosofia al liceo. E’ inoltre interessante notare come la Cavarero sia una delle femministe più insigni del panorama italiano, perciò il saggio risulta doppiamente interessante. La professoressa insegna Filosofia Politica presso l’Università di Verona e anche Franco Restaino è un filosofo di tutto rispetto, infatti insegna Filosofia Teoretica presso l’Università di Roma Tor Vergata.
L’opera si apre con un’analisi diacronica del femminismo, ripercorrendo tutte le sue fasi da Mary Wollstonecraft ai giorni nostri. E’ difficile disquisire di filosofia senza inquadrare la corrente di pensiero nel periodo storico corrispondente e Restaino affronta tutte le più grandi pensatrici, da Simone de Beauvoir a Virginia Woolf, dalle più antiche come la Hardy alla Butler. E’ possibile ammirare come il femminismo si evolve a pari passo con le sempre crescenti esigenze delle donne.
Il saggio poi si trasforma radicalmente, trasformandosi in un’antologia delle principali femministe della storia. Donne borghesi, donne povere, donne etero, donne lesbiche, donne bianche e donne nere. L?opera vuole solo offrire un assaggio, incuriosire il lettore, invitarlo ad approfondire i temi a lui più graditi.
Il rischio è di concentrare troppe tematiche differenti tra loro in un unico libello, creando confusione, ma ciò non toglie che il saggio sia piacevole e un’utile introduzione al femminismo.