la valle della paura, di Arthur Conan Doyle, recensione di Antonella Sacco

Anche “La valle della paura” è in parte un romanzo quasi gotico, per la vicenda che vi è narrata. E in alcuni dei racconti vi sono personaggi che hanno vissuto nelle colonie e in queste hanno acquisito conoscenze particolari. L’elemento esotico, sorprendente, diverso è quasi sempre presente, come ne “Il segno dei quattro“.
Ho apprezzato di più i racconti, credo perché in essi la parte in cui Sherlock Holmes dà prova del suo intuito e della sua logica eccezionali ha abbastanza spazio, mentre in questo romanzo ne ha meno: i capitoli in cui è narrata l’indagine costituiscono circa la metà del libro.
Cercando su internet la data di pubblicazione del romanzo originale, ho scoperto che Arthur Conan Doyle ha scritto solo quattro romanzi con protagonista Sherlock Holmes, cinque raccolte di racconti, altri tre racconti di cui uno incompiuto e tre opere teatrali. Mi pareva, invece, che i libri con protagonista questo particolarissimo personaggio fossero molti di più. (L’autore ha scritto molti altri romanzi e racconti, ma con altri personaggi)
“La valle della paura” è il quarto romanzo della serie con protagonista Sherlock Holmes.