Sanae Takaichi, la prima donna premier del Giappone

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Sanae Takaichi, conservatrice ‘thatcheriana’ intransigente e sostenitrice della sicurezza, è pronta a diventare il nuovo primo ministro del Giappone, nonché la prima donna, assumendo la guida del Paese, quarta economia mondiale, in un momento di insolita instabilità politica, prezzi in aumento e tensioni crescenti nella regione Asia-Pacifico: per il Giappone è il quarto governo in cinque anni.
Giornalista televisiva, 64 anni, passata poi in politica e con incarichi governativi di alto livello, oggi ha sconfitto altri quattro candidati, tutti uomini, conquistando la leadership del Partito Liberal Democratico (LDP) al governo.
Takaichi è un’anomalia nella politica giapponese, dominata da generazioni di politici uomini che hanno seguito le orme dei loro padri e nonni. Nativa di Nara, nel Giappone occidentale, ha suonato la batteria in una band heavy metal durante gli anni del college e ama andare in moto e fare immersioni subacquee. È stata eletta al parlamento nel 1993 e ha ricoperto diversi incarichi governativi di alto livello, tra cui quello di ministro della sicurezza economica dal 2022 al 2024.
Takaichi, che ha come modello l’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher, ha infranto il più alto soffitto di cristallo delle cariche pubbliche in Giappone, diventando la prima leader donna di una nazione asiatica dominata dagli uomini e dal patriarcato. Ma non è nota per essere una sostenitrice della parità di genere. Si è battuta contro il permesso alle coppie sposate di avere cognomi diversi e contro il permesso ai membri della linea materna della famiglia imperiale di salire al trono: due prove fondamentali per valutare la posizione dei politici sulle questioni di genere. I sostenitori della parità di genere hanno criticato la posizione di Takaichi sui diritti delle donne e hanno affermato che la sua vittoria non ha necessariamente un impatto significativo sul futuro avanzamento politico e professionale delle donne giapponesi.