Il leggendario tesoro di Hell Gate, di Davide Morosinotto, Mondadori 2025, recensione di Daniela Domenici

Due mesi fa mia nipote undicenne mi ha prestato un libro di Davide Morosinotto chiedendomi di leggerlo; l’ho divorato nonostante la mole alquanto ragguardevole e l’ho recensito

https://danielaedintorni.com/2025/08/18/la-piu-grande-di-davide-morosinotto-best-bur-2024-recensione-di-daniela-domenici/

visto l’esordio favorevole mi ha prestato un altro libro dello stesso autore che ho nuovamente letto in un soffio nonostante le 484 pagine e che mi ha attratto, avvinto e affascinato come il precedente e di cui vi voglio parlare.

Per usare le parole di mia nipote anche questo è “alquanto cruento”, forse anche un po’ di più, ma il dettaglio passa in secondo piano quando t’immergi in questa storia straordinaria, resa così veritiera che sembra di essere lì con loro, che si svolge a New York e che ha per favolosi/e protagonisti/e una banda composta da due ragazzine, Lucy e Amy, e tre ragazzini, Tommy, Mario e Rico, che riescono, dopo mille, rocambolesche avventure a trovare il leggendario tesoro di Hell Gate grazie alla loro caparbia volontà e al loro intuito da detective in erba: standing ovation!

Perfetto l’escamotage di alternare il racconto delle vicende di questo gruppo, variegato per nazionalità e non solo, con quello del naufragio della nave Hassar avvenuta molti anni prima sempre nelle stesse zone in cui vivono utilizzando un diverso carattere di stampa: complimenti!

Ho “viaggiato” con la fantasia dalla Cina a New York grazie a questo scrittore che tornerò a “trovare” presto: è una promessa fatta a mia nipote!