buio e luce, di Marika Campeti

Conosco le mie ombre,
sono scesa più volte giù, nel buio,
dove il silenzio è voce che graffia
e il cuore si spoglia dei suoi inganni.
Lì ho toccato la parte più nuda di me,
senza trucco, senza veli, ne scampo.

Ho parlato con i miei demoni
e ho offerto loro un bicchiere di vino,
perché chi accoglie la propria follia
può stringere la mano alla pace.

È lì, nel fondo,
che ho visto brillare una luce sottile,
non come un faro, ma come un respiro,
come una preghiera che non sa pregare
eppure si alza in cielo.

Ora so che la luce non si trova,
si sceglie.
E non si può scegliere la luce
senza prima aver amato le proprie tenebre.

Io le ho amate.
Con la furia e con la tenerezza.
E per questo oggi,
cammino scalza nella luce.