miss Bee e il principe d’inverno, di Alessia Gazzola, recensione di Antonella Sacco

Miss Bee e il principe d’inverno – Alessia Gazzola * Impressioni di lettura

E dopo il primo ho letto anche il secondo romanzo della serie (al momento composta di quattro storie) che ha come protagonista Beatrice Bernabò, ovvero Miss Bee, la giovane italiana che abita a Londra con il padre e le due sorelle (Clara, la sorella maggiore, sposata con Mr Hugh Blunt, e Lucilla, di nove anni).

Anche questo è un giallo, dalle sfumature rosa, anzi forse più un rosa dalle sfumature gialle, con elementi drammatici.

La vicenda si svolge nel periodo di Natale 1924, prevalentemente ad Alconbury Hall, la residenza di campagna di lord Julian Lennox, visconte di Warthmore, amico di Beatrix; la giovane è stata assunta dalla zia di Julian come segretaria personale, e il suo principale e incarico è quello di trascrivere le memorie della donna. Nella residenza sono ospiti varie persone, fra cui Alexander Aliankov, principe russo amico ed ex commilitone di Julian.

Come ho accennato qualche riga più su, la storia è più un intreccio di relazioni che un giallo, anche se una persona scompare e un’altra viene ferita da un colpo di pistola. Il padre di Beatrice si trova costretto ad accettare inviti e incarichi che non vorrebbe perché, nonostante che il console italiano sia suo amico, non può e non deve mostrare la sua avversione per il regime fascista vigente in Italia, per non correre il rischio di essere obbligato a tornarvi. Questo fa sì che anche Beatrice si debba attenere a un certo tipo di comportamento, cosa che non sempre le riesce (e tanto meno gradisce), anche perché sembra che i problemi abbiano una spiccata predilezione per lei.

Anche in questo romanzo la protagonista si trova a interagire con Archer Blackburn, l’ispettore capo di Scotland Yard.

Una storia piacevole, ma ho trovato più intrigante il primo romanzo.