Il magico elisir al teatro Goldoni, recensione di Daniela Domenici
Ancora una volta Venti Lucenti ha fatto centro e ci ha regalato uno spettacolo da dieci e lode. Dopo il “Don Chisciotte” dello scorso settembre al teatro Comunale oggi abbiamo assistito a “Il magico elisir”, una scrittura scenica che Manu Lalli ha voluto fare de “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti curandone anche la regia; uno spettacolo concepito soprattutto per gli spettatori più piccoli e infatti oggi pomeriggio il teatro Goldoni era pieno in ogni ordine di posti di bambini con i loro genitori o docenti.
E anche nel cast c’era, come Venti Lucenti ci ha ormai abituato a vedere, un gruppo di piccoli, diretti da Ania Rufo, formatrice corale dell’istituto San Giuseppe di Firenze, che hanno avuto la funzione di coro della vicenda narrata e cantata sul palcoscenico, deliziosamente bravi sia nel canto che nella gestualità.
E dopo i bambini i nostri complimenti vanno al perfetto cast tecnico: Daniele Bacci che ha curato i movimenti scenici, Gianni Paolo Mirenda, light designer del Maggio, le luci, Claudia Gori gli arrangiamenti musicali.
Continuiamo il nostro applauso per i tre formidabili musicisti “in buca”: al pianoforte Loris Di Leo, alla tromba Matteo Spolveri e alle percussioni Sergio Odori, anche loro abbigliati ad hoc.
Ed è il momento dei complimenti e di un “bravi” di cuore ai quattro attori e ai quattro cantanti che hanno dato vita alla storia dell’elisir; iniziamo dai cantanti: Scilla Cristiano – Adina, Cosimo Vassallo – Nemorino, Belcore che è, generalmente, Niccolò Airoldi oggi era sostituito da Massimo Naccarato e, infine, Giorgio Gatti nel ruolo di Dulcamara, l’autore del magico elisir. I quattro attori, che avevano il ruolo di narratori della storia (soprattutto per i bambini ma non solo…), un’invenzione registica davvero originale, erano abbigliati e si muovevano come marionette, una via di mezzo tra Pinocchio e Pierrot; i loro nomi: Michele Monasta – Baptiste, Chiara Casalbuoni – Marie, Cecilia Russo – Blanche e Niccolò Franchi – Cecco.
Un ultimo complimento per le idee scenografiche che, ancora una volta, definirei fiabesche, oniriche e che danno un valore aggiunto dello spettacolo di venti Lucenti.

c ero a recitare
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molto interessante e coinvolgente ….il teatro è l’arte comunicativa delle emozioni…complimenti….
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🙂
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