A Scandicci una scuola dedicata a Rossella Casini, giovane vittima della mafia

rossella casini

Rossella Casini nasce a Firenze il 29 Maggio 1956 in una famiglia operaia, che ormai aveva quasi perso le speranze di avere un figlio.

Vivono in Borgo la Croce, una via tranquilla che unisce Piazza Beccaria al mercato rionale  di Sant’Ambrogio.

Non sappiamo nulla della vita di Rossella prima dell’incontro con Francesco Frisina, perché non è rimasto più nessuno a raccontarla: la mamma Clara è morta due anni dopo la sua sparizione, il padre Loredano alla fine dei ‘90, non molto tempo dopo aver saputo la verità sulla morte della figlia da un quotidiano.

È  il 1994,  13 anni dopo i fatti. Un pentito parla: Rossella è stata rapita, torturata, violentata, fatta a pezzi e buttata in mare per aver osato rompere il silenzio imposto dalla ‘ndrangheta e, ancor peggio, aver distolto, anche se per poco, il suo amato Francesco, dalla retta via dell’omertà.

Nel 1977 Rossella si era innamorata di uno studente universitario: gli fa conoscere la sua famiglia e nell’estate dell’anno successivo vanno tutti insieme per le vacanze estive in Calabria a conoscere i genitori di Francesco.

Qui inizia un serie di eventi che porta Rossella a conoscere fatti che neanche poteva immaginare: l’appartenenza di Francesco ad una famiglia ‘ndranghetista, faide per il potere ed il controllo del territorio, vendette per sgarri commessi o sospettati.

Viene ucciso il padre di Francesco, Francesco stesso è ferito in un agguato. Rossella decide di parlare con le forze dell’ordine e convince Francesco a fare lo stesso.

Tutto questo è inaccettabile. Francesco viene convinto a ritrattare e Rossella vive un momento di confusione e resta in balia degli eventi.

Nel frattempo però è stata decretata la sua morte.

Muore nel 1981, forse a febbraio. È  del 22 di quel mese l’ultima telefonata a suo padre.

http://ultimodomicilio.wordpress.com/rossella-casini-2/

4 giugno 2014. DOPO più di 30 anni di silenzio, la storia di Rossella Casini e della sua tragica fine conquista le coscienze, grazie a Libera e a un pugno di donne. A Rossella Casini, studentessa fiorentina scomparsa a Locri il 22 febbraio 1981 all’età di 25 anni, violentata, uccisa, fatta a pezzi e gettata nella tonnara perché aveva cercato di strappare a un destino di illegalità il suo fidanzato, rampollo di una famiglia di ‘ndrangheta, è stato intitolato l’Istituto scolastico comprensivo Scandicci I°. E oggi al Teatro Aurora di Scandicci si terranno due repliche dello spettacolo «Ultimo domicilio: sconosciuto» di Fiamma Negri e Giusi Salis. Lo spettacolo delle 9.30 è dedicato alle classi dell’Istituto comprensivo Scandicci I° e dell’Istituto superiore Russel Newton che hanno partecipato al percorso di formazione di Libera. Allo spettacolo delle 21 segue un incontro con Francesca Chirico, autrice del libro «Io parlo. Donne ribelli in terra di ‘ndrangheta» e con Giuseppe Bianco, il magistrato che sostenne l’accusa nel processo per l’omicidio di Rossella.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/06/04/scandicci-dedica-una-scuola-a-rossella-casiniFirenze06.html

http://www.comune.scandicci.fi.it/index.php/notizie/3768-legalita-una-scuola-per-rossella-casini-il-4-giugno-allaurora.html

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2013/06/26/910522-casini-rossella-libera-ndrangheta-foto.shtml