Esiste ancora il sessismo in letteratura? di Phoebe Dunklin, da me tradotto e rielaborato

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Siamo tutti/e cresciuti/e con James Bond, Indiana Jones, Superman e centinaia di altri eroi maschili dai libri e dai film. Abbiamo imparato ad amarli nonostante il loro ritrarre ogni donne come una “damigella indifesa in difficoltà” che cade ai piedi di qualunque uomo con uno freddo sguardo d’acciaio e/o una pistola.

Nella società di oggi sta cominciando a sentirsi come se quel genere di sessismo sia stato lasciato nel passato con nuove eroine come Katniss Everdeen ed Lisbeth Salander nonostante il fatto che James Bond sembri ancora in grado di dormire con ogni donna che guarda. Forse il sessismo nella fiction non è più un problema ma che ne dite del mondo reale?

Questo può sembrare un suggerimento abbastanza strano dopo J.K. Rowling e il suo enorme successo con Harry Potter ma perché sono di più gli scrittori ancora recensiti in quasi tutte le riviste letterarie nel Regno Unito e negli Stati Uniti? E perché i libri delle donne vengono marchiati come “chick lit” mentre quelli degli uomini con trame molto simili sono stati chiamati “romance”?

In un recente saggio Vida ha trovato che la London Review of Books ha ospitato 527 autori e critici sulle sue pagine nel 2014 paragonati alle 151 donne (il NYT ha una percentuale quasi simile). Questo non ha senso quando scrittrici come Hilary Mantel e Donna Tartt hanno dominato la lista dei best sellers negli ultimi due anni e due terzi dei libri vengono comprati da donne. A una metà del mondo letterario viene data così tanta copertura in più dell’altro. Perché accade?

Sull’argomento del “chick lit”. ci sono blog e discussioni su internet che dicono che solo le donne possono scrivere questo genere specifico di “non-proprio-romance”. Apparentemente qualunque cosa un uomo scriva è troppo sofisticata per essere definita in tal modo. Un articolo sull Express Tribune definisce un punto molto bene “prendete l’esempio di Jodi Picoult. L’autrice americana ha scritto 23 romanzi su un ampio numero di argomenti, dall’eutanasia agli omicidi a scuola alla leucemia infantile alla ricerca sulle cellule staminali. E tuttavia i critici respingono costantemente le sue opere definendole “lettura da spiaggia” o “chick lit”, etichette che non sono state date a “The fault in Our Stars” di John Green quando è stato pubblicato. Qual è la differenza? Su Amazon c’è la “fiction” o la “women’s fiction” perché quello che le donne scrivono semplicemente non è allo stesso livello della fiction vera, apparentemente. Grazie Amazon”.

Forse me la sono presa particolarmente per questo perché sembra ridurre le mie chances di avere successo come scrittrice ma il fatto che ci sia una tale grande divisione in qualunque campo tra uomini e donne non dovrebbe essere ignorato. Ho trattato solo una piccola parte della tematica in questo articolo ma ciò non significa che sia l’unico campo in cui si trovi il sessismo. Tutto ciò che voglio dire ora è “brava” a Hilary Mantel, J.K.Rowling, Margaret Atwood e a tutte coloro che hanno lottato sulla scala dominata dagli uomini per raggiungere il rispetto che meritano oggi.

http://www.hercampus.com/school/nottingham/sexism-literature-still-thing