Il futuro è lunedì, di Annamaria Bonucci, recensione di Daniela Domenici

“…ma in un posto come questo il miglio modo di ragionare è starsene in silenzio e lasciare che gli occhi guardano attraverso il cuore e abbandonarsi al caos naturale
delle cose, dove la maggior parte delle convenzioni assume forme diverse. Il bello
e il brutto, il sano e il malato, il normale e l’anormale hanno confini così
labili che ci si può perdere dentro e come per incanto ci si ritrova a vedere
il mondo con occhi diversi. Si impara un nuovo linguaggio che nessuna scuola ti
può insegnare, si possono vivere emozioni sconosciute a chi si ferma in
superficie e guarda questi ragazzi con gli occhiali della NORMALITA’”: queste
parole di Annamaria Bonucci, autrice di “Il futuro è lunedì” edito da
Corbaccio, contengono in sintesi tutta la morale di questo libro deliziosamente
commovente, pieno di amore e di quotidiana lotta per non far sentire
Alessandro, il fratellino down della protagonista, gemello di Roberto che non
ha la stessa patologia, un “diverso”.
E’ una storia vera di Annamaria che ha saputo raccontarci la sua vita insieme alla
sua splendida famiglia che ha saputo accogliere e amare Alessandro sin dal
primo istante ed è riuscita a farlo andare a scuola e poi a renderlo autonomo
inserendolo in una cooperativa per imparare un mestiere.
Dice ancora Annamaria: “…non sono poi così sicura che quel cromosoma in più sia
veramente un handicap. A volte sono pure invidiosa delle sue grandi capacità perché,
anche se a modo suo, Alessandro suona il piano, canta, fa teatro e riesce a non
fare le cose che non gli piacciono…”: queste parole non hanno bisogno di alcun
commento, parlano da sole.
Questo libro andrebbe adottato in tutte le scuole di ogni ordine e grado per essere d’aiuto
a docenti e compagni di alunni down, per farli sorridere con quello che combina
Alessandro e poter imparare ad amare meglio e di più.