30 domande a Carla Sale Musio, di Andre Marchand

Nome?
Carla Sale Musio.
Età?
Cinquantanove anni.
Terra d’origine e terra di appartenenza?
Terra di origine: la Liguria (sono nata a Genova e quasi tutti i miei parenti vivono lì).
Terra di appartenenza: la Sardegna (la mia famiglia si è trasferita a Cagliari quando io avevo 5 anni e da allora ho sempre vissuto nell’isola).
Animali che girano per casa?
Ormai soltanto Viola, una trovatella che ricorda un pastore tedesco rachitico (perchè ha fatto tanto randagismo e non si è sviluppata come avrebbe potuto). Viola vive con me da quando aveva un anno circa. Ha sopportato con pazienza la convivenza con gli altri miei cani anziani, piccoli e viziati, a cui ha scelto di sottomettersi per essere accettata nel branco (tutti trovatelli e oggi tutti volati sul Ponte).
I tre libri da salvare in caso di diluvio universale?
I tre libri di Eva Pierrakos: Il sentiero del risveglio interiore; Il male e come trasformarlo; Arrendersi al nucleo divino.
I tre cd?
Il Bolero di Ravel; un cd di Bob Marley; e un cd con i mantra dei monaci tibetani.
I tre film?
Ricomincio da capo, Pleasentville, Il favoloso mondo di Amelie.
Ho iniziato a scrivere perché?
Perché voglio cambiare il mondo.Da trent’anni faccio la psicologa e svolgendo il mio lavoro mi capita spesso di incontrare gente bellissima, persone sensibili, intelligenti, creative… pronte a barattare queste loro meravigliose qualità con una manciata di cinismo e di aridità. All’inizio mi sembrava impossibile, cosa può esserci d’interessante nella totale mancanza di emozioni? Ma ho dovuto constatare che il bisogno di sentirsi uguali agli altri, in un mondo malato di insensibilità, porta a desiderare di essere senza cuore e senza sentimenti, in modo da poter scalare le vette del successo sociale privi di scrupoli. Per fortuna non si può anestetizzare il cuore!
Ho deciso di scrivere un blog, che ho chiamato: “io non sono normale: IO AMO”, per restituire valore a tutto ciò che non si può toccare e monetizzare, ma che è indispensabile per vivere la vita con pienezza.
L’amore, l’intuizione, la sensibilità, l’empatia, la creatività… sono cose che non si possono toccare, eppure sono fondamentali per godere di una buona salute, fisica e psichica, e per sentirsi realizzati e felici.
Voglio che tutti riconoscano l’importanza di avere una Personalità Creativa e si permettano di esprimerne le meravigliose potenzialità.
I miei scritti si trovano… (siti, libri, blog, social…)
I miei scritti si trovano sul mio blog: “io non sono normale: IO AMO” e sui miei libri: – LA
PERSONALITÀ CREATIVA. Scoprire la creatività in se stessi per trasformare la vita – ; –
DROGHE LEGALI. Verso una nuova consapevolezza alimentare -.
Cosa scrivo?
Scrivo quello che sento e che penso, su temi di psicologia e di vita sociale. Il lavoro mi porta a incontrare tanta gente e a sentire tante storie di vita. Mi piace condividere con gli altri le mie riflessioni e la mia esperienza professionale, scrivere il blog è un tentativo di offrire delle risposte anche a chi non può permettersi una psicoterapia. È il mio contributo per un mondo migliore.
Cosa provo quando i miei pensieri diventano scrittura?
Per me scrivere è uno strumento per esprimere la creatività.
Scrivo per riflettere, per riconoscermi, per mettere a fuoco i pensieri. Scrivere un post spesso diventa una sfida con me stessa, per vedere fino a che punto riesco a dire davvero quello che penso.
Quanti libri ho scritto?
Per ora ho scritto due libri: “La Personalità Creativa” che è uscito nel 2015 e “Droghe Legali” che è uscito in questi giorni.
Titolo dell’ultimo libro?
DROGHE LEGALI. Verso una nuova consapevolezza alimentare.
Di cosa parla?
Parla della manipolazione delle coscienze fatta tramite il mercato alimentare.
Nel corso del libro, mettendo in relazione la biologia, la psicologia, l’etologia e la sociologia, ho spiegato i meccanismi psicologici utilizzati dalle multinazionali e dalle case farmaceutiche, per intrappolarci dentro uno schiavismo occulto.
Infatti, mangiare oggi non soddisfa soltanto i bisogni della sopravvivenza ma funziona come una droga, legale e a buon mercato, che crea dipendenza e gravi crisi di astinenza quando si cerca di limitarne il consumo.
La condivisione del cibo, strumentalizzata dagli interessi economici, consente di mescolare strategicamente l’affetto con la violenza, rendendo difficile distinguere e trasformandoci negli artefici inconsapevoli della brutalità che dilaga nel mondo e di cui tutti ci lamentiamo.
DROGHE LEGALI rivela i retroscena della cultura della violenza, evidenziando la crudeltà nascosta nei nostri gesti quotidiani e le cause segrete di tante malattie psichiche.
5 motivi per leggerlo?
Per uscire dalla dipendenza alimentare.
Per superare le crisi di astinenza senza traumi, imparando a gestirle senza esserne sopraffatti.
Per sviluppare una visione lucida della violenza nascosta dietro i gesti amorevoli che accompagnano la nutrizione.
Per uscire dallo schiavismo alimentare degli interessi delle multinazionali e delle case farmaceutiche.
Per fare una rivoluzione potente, efficace e pacifica.
Per realizzare una società basata sull’accoglienza, sulla fratellanza e sul rispetto della diversità e dell’unicità di ciascuno.
Come è pubblicato?
Ho scelto di pubblicare con Youcanprint, che è un distributore on-demand e non un editore tradizionale perché pubblicare con un editore tradizionale comporta tempi lunghi nella realizzazione del libro e spesso una breve vita sugli scaffali delle librerie. Sono sempre stata un animo libero e la scelta di pubblicare on demand rispecchia il mio bisogno d’indipendenza. Mi piace sapere che chi legge i miei libri lo fa grazie al mio impegno professionale e non perché è edito da una casa più o meno famosa. In più: amo essere l’unica proprietaria dei miei testi. Per pubblicare con un editore ci sarà tempo, in questo momento mi piace sapere che il pubblico sceglie me perché è incuriosito da ciò che scrivo e non perché si lascia guidare alla grande distribuzione. La rete è il mare cui affido i miei messaggi nella bottiglia… so che arriveranno alle persone giuste al momento giusto.
Esperienza con le case editrici?
Qualche tempo fa sono stata contattata da una piccola casa editrice che, avendo visto le mie vendite sulle classifiche di Amazon, mi ha proposto di pubblicare con loro, ma hopreferito l’autonomia e non ho accettato l’offerta.
Lascio carta bianca al mio istinto. E di solito non me ne pento.
Cosa faccio quando non scrivo?
Lavoro, seguo i corsi di aggiornamento che mi piacciono e faccio le cose indispensabili alla sopravvivenza, come: fare la spesa, mandare su la lavatrice, pulire il bagno, mangiare, dormire, lavarmi, andare dal parrucchiere… e, ogni tanto, vedere gli amici!
La scrittura, però, occupa la maggior parte del mio tempo libero. Seguire un blog è impegnativo, anche se gratificante.
La scrittura mi porterà?
Sempre più vicino alle persone che condividono il mio pensiero.
Quali artisti influenzano la mia scrittura?
Non saprei… non ho degli artisti di riferimento, sono una curiosa e traggo ispirazione un po’ dappertutto.
La domanda che non mi fanno a cui vorrei rispondere?
Domanda: “Perché passi tutto questo tempo a scrivere, cosa ti spinge a farlo?”
Risposta: “Scrivo perché voglio cambiare il mondo e vivere in una società in cui non ci siano più differenze tra le specie. Sono antispecista fino in fondo all’anima, amo gli animali e uso tutte le mie risorse per cercare di eliminare la tracotante presunzione di noi esseri umani.
Credo che lo specismo sia la radice più profonda della violenza che sta distruggendo il mondo.”
Progetti con la scrittura?
Ho cinque libri che bollono in pentola… e non vedo l’ora di scriverli.
Come mi promuovo?
Uso la rete e… seguo il mio cuore.
Quali soddisfazioni la scrittura mi ha dato?
La più grande soddisfazione è scoprire che ci sono tantissime persone che la pensano proprio come me. Persone bellissime, sensibili e profonde, innamorate della vita e pronte a condividere l’impegno di costruire un mondo migliore.
Si può vivere di scrittura oggi?
Non sono ancora in grado di valutarlo. Anche se non pensavo che avrei venduto così tanti libri, devo pubblicare di più per valutare se con la scrittura si guadagna abbastanza da vivere. Tra quattro o cinque libri… forse lo potrò dire.
È vero che oggi c’è più gente che scrive rispetto a quella che legge?
Non saprei. Credo che chi ama scrivere ami anche leggere, perciò le due cose si compensano. Mi è difficile immaginare qualcuno che non legge. Si può avere gusti differenti, ma non leggere niente mi sembra impossibile. Chi non legge… non sa cosa perde!
Che ruolo dovrebbe avere un libro nella società odierna?
I libri sono strumenti di informazione, astronavi che ci conducono in mondi nuovi, amici da cui non possiamo separarci, fonti di riflessione, di saggezza, di creatività e di ispirazione, ma anche … oggetti d’arredamento. Dipende da chi li possiede.
Il mio prossimo libro?
Ho diversi libri tutti in lavorazione: sull’amore, sulla violenza, sulla molteplicità dei sé, sulla coppia e sulle dimensioni immateriali.
Come sono arrivata a Vingt deux pensees?
Ho conosciuto Rossana Caterina tramite facebook (una delle ragioni per cui amo fb è che permette alle persone simili di trovarsi nonostante le distanze geografiche) e quando mi ha proposto di collaborare a una rivista on line e multi tematica, ne sono stata onorata. Vingt deux pensees riunisce persone diverse in un unico obiettivo: condividere il proprio pensiero, i propri sogni e la propria creatività. Mi piace partecipare a un progetto culturale di questo tipo.
Che esperienza è per me?
È un momento di arricchimento interiore e uno strumento che mi aiuta a raggiungere le persone per cui scrivo (quelle persone bellissime e creative che faticano ad adattarsi a un mondo malato e che cercano come possono di renderlo migliore). Amo le cose che hanno un cuore e Vingt deux penseesè è una di queste cose.
https://routeventitre.wordpress.com/2016/12/01/30-domande-a-carla-sale-musio/