Oggi, un segno, una targa per una donna “fatta morta”, di Loredana De Vita

Giustina Copertino
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Oggi, un segno, una targa per una donna “fatta morta”.
Una targa che non le restituisce la vita e che non la riporta a casa ai suoi affetti, ma comunque un segno di attenzione che suggerisce che c’è ancora molto da fare perché dei bambini possano semplicemente abbracciare la propria mamma senza avere paura di perderla, perché una famiglia intera possa vedere il dito puntato sul colpevole reale… anche se si è tolto la vita. Un segno visibile perché nessuno dimentichi che que…sti orrori esistono e che non accadono per caso… sono figli di una cultura malsana e retrograda, dell’indifferenza della gente che giudica senza conoscere, dell’ignavia di chi guarda senza fare niente.
Una targa che ricordi a tutti che Giustina è stata strappata alla sua vita e ai suoi affetti, che sottolinei che c’è una legge che non tutela fino in fondo e che non invita a rompere il silenzio, che ricordi che prima della fine c’è una vita di strazio e sofferenza e che c’è un dopo di vuoto e lacerazione.
Una targa che faccia sentire tutti in ascolto della vita da tutelare e che non giustifichi la violenza rendendo colpevole chi la subisce.
Una targa per ricordare che di “donne fatte morte” ce ne sono troppe e che molte muoiono nel silenzio della propria vita mai narrata sebbene il loro cuore continui apparentemente a battere. Quel battito non è che il ritmo stanco di una vita che comincia a chiedersi “domani toccherà a me”?
Una targa per ricordare che Giustina non esiste solo nella morte, ma che aveva una vita, dei figli, dei sogni, dei desideri, delle speranze annientate nel primo colpo esploso nel suo corpo.
Una targa per dire a tutti che quella non è solo una fredda lapide, ma la memoria di una vita che deve continuare non solo nell’amore della famiglia, ma nella vita di ciascuno. Una targa per ricordare che non si deve voltare lo sguardo e che la storia di una è la storia di tutte.
Grazie per le tue parole. È importante creare una rete di dialogo e ascolto, è importante lavorare nelle scuole e a tutti i livelli perché questi drammi sono realtà. Di certo anche la tua voce sarà un ottimo contributo. Grazie.
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L’autrice, Loredana de Vita, si sta impegnando molto sul fronte della violenza contro le donne, come testimonia il suo libro recente ” Non scavalcare quel muro”. E del resto è una lotta che ci deve vedere tutte impegnate proprio per un senso di giustizia per tante vittime innocenti che dopo qualche giorno di visibilità in tv e nei giornali vengono dimenticate. Anche il Legislatore non ha saputo ancora dare risposte adeguate, per non parlare poi del settore educativo, che non sa apportare i giusti valori nei ragazzi/e.
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