accadde…oggi: nel 1835 nasce Carlotta Patti

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Carlotta Patti (Firenze, 30 ottobre 1835?[1]Parigi, 27 giugno 1889) è stata un soprano italiano.

Carlotta Patti apparteneva a una straordinaria famiglia di musicisti. Era figlia del tenore Salvatore Patti (1800-1869) e del soprano spagnola Caterina Chiesa Barili (nata a Roma e morta nel 1870), al suo secondo matrimonio. Quando Carlotta Patti aveva dieci anni, il pianista di origine ceca Maurice Strakosch conobbe suo padre e dopo cinque anni, durante una tournée a New York, ne divenne l’agente. Nel 1852 Strakosch sposò la maggiore delle tre sorelle: Amalia Patti (1831-1915) e fu l’agente anche della più piccola e più nota delle sorelle: Adelina Patti (1843-1919). Un fratello, Carlo (1842-1873), è stato violinista e direttore d’orchestra.

Carlotta Patti aveva una bella e limpida voce da soprano. Studiò pianoforte e il baritono Ettore Barili, suo fratellastro, scoprì che la sua voce, per qualità, non era inferiore a quella di Adelina. I genitori la affidarono alle cure del compositore e direttore d’orchestra Emanuele Muzio (1821-1890), discepolo di Giuseppe Verdi. Debuttò a New York nel 1862 con la Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti e l’anno dopo cantò alla Royal Opera House di Londra. Fu poi protagonista nel Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Tenne concerti anche a Montevideo e in Australia.[2] Con Giovanni Matteo De Candia, marito del soprano Giulia Grisi, fece una tournée di sei mesi. Dovette poi limitare la sua presenza sulla scena, perché era claudicante, non si sa se per una caduta, oppure per una malattia e questo inconveniente fisico era tanto più evidente per il peso eccessivo del suo corpo.

Sul piano stilistico si sa che aveva una notevole estensione di voce.[3] Faceva trasportare l’aria della Regina della notte del Flauto magico di un tono più alto, toccando il sol sopracuto. Alexandre Dumas padre scrisse per lei il libretto La duchessa de la Vallière, melodramma in quattro atti, musicato da Vincenzo Moscuzza.

Carlotta Patti sposò il violoncellista belga Ernest Demunck, morto a Londra il 19 giugno 1915. Sono sepolti insieme a Parigi, al cimitero di Montmartre. Lo Stradivari De Munck, oggi in Giappone, è un violoncello che ha preso il nome da Ernest Demunck che lo ha suonato.

  • Joseph Inzenga, La Savia fanciulla; poesia di D. Francesco Asenjo Barbieri, 1857.
  • Joseph Ascher, Danza di gioja: ballata.[4]
  • Giovanni Bajetti, La follia: polka-mazurka, 1865.[5]
  • Julius Benedict, Variazioni di concerto per canto e pianoforte sul Carnevale di Venezia.[6]
  • Pasquale Bona, Collezione drammatica di mille cadenze per ogni voce e per ogni stile.[7]
  • Rodolfo Mattiozzi, Fleur de printemps: mazurka, 1868.[8]
  • Tito Mattei, Vò danzar: valzer, 1875.[9]
  • Joseph Inzenga, Canti popolari in chiave di sol con accompagnamento di pianoforte.
  • Guglielmo Mack, Anima Greca: aria per soprano con accompagnamento di pianoforte, 1883.[10]
  • Wilhelm Ganz, Una Donzella stava cantando: ballata in chiave di sol con accompagnamento di pianoforte.[11]
  • Donnino Emanuele Muzio, Die Nachtigall: bravour aria, 1862-1866.